IAA Transportation 2022, Chereau annulla la sua partecipazione
«I nostri clienti, ai quali chiediamo aumenti di prezzo sugli ordini presi l'anno scorso per compensare l'aumento senza precedenti dei nostri costi di produzione dovuto all'aumento delle materie prime, non capirebbero se mantenessimo certe spese», ha scritto il costruttore francese in una nota.
Il costruttore francese Chereau ha annunciato ufficialmente che non parteciperà all’edizione 2022 di IAA Transportation, in programma a Hannover dal 20 al 25 settembre prossimi. “Tenuto conto della situazione economica attuale, fortemente perturbata, in particolare dall’inizio della guerra in Ucraina, e che provoca forti limitazioni di approvvigionamento, e vista l’impennata dei costi delle materie prime, Chereau ha deciso di annullare la sua partecipazione alla IAA Transportation di Hannover nel settembre 2022“, ha scritto l’azienda in una nota diffusa oggi.
“D’altra parte, i nostri clienti, ai quali chiediamo aumenti di prezzo sugli ordini presi l’anno scorso per compensare l’aumento senza precedenti dei nostri costi di produzione dovuto all’aumento delle materie prime, non capirebbero se mantenessimo certe spese. Siamo certamente uno dei primi carrozzieri francesi a prendere tali misure, il che si spiega con le dimensioni della nostra azienda, una delle più grandi del settore, e la nostra capacità di monitorare e anticipare gli sviluppi macroeconomici e il loro impatto sui nostri costi”, si legge ancora nella nota.
Il CEO di Chereau sulla mancata partecipazione a IAA 2022
“In questo contesto, è essenziale concentrarsi sulle priorità chiave dell’azienda, poiché la situazione economica non deve farci dimenticare che dobbiamo prepararci alla prossima transizione energetica e mantenere i nostri investimenti per sostituire i semirimorchi diesel con semirimorchi che funzionano con altre modalità di energia: batterie alimentate da pannelli solari e/o e-axle e/o idrogeno”, ha aggiunto Damien Destremau, CEO di Chereau e The Reefer Group.
Chereau, come molti altri costruttori, è stata costretta quest’anno non solo ad aumentare i prezzi, ma anche a rivedere contratti firmati lo scorso anno prima della crisi ucraina e dell’aggravarsi delle difficoltà di approvvigionamento dovute sia all’instabile situazione geopolitica che ad altri fattori. Non ultima la recrudescenza di Covid, specialmente in alcune province della Cina.