Hino 600, l’ibrido sbarca alla Dakar
L'azienda giapponese è il primo produttore a scendere in campo con un mezzo diesel/elettrico nella storica competizione sportiva. Che quest'anno si svolgerà ancora in Arabia Saudita
Probabilmente non vincerà la 44a edizione della Dakar, ma un primato, e di quelli importanti, la giapponese Hino può già vantarlo. Quello di essere il primo costruttore di truck a schierare al via del massacrante rallyraid un camion ibrido. Si tratta del modello Hino 600 Series Hybrid, portato in gara dal Team Sugawara, diretto da Teruhito, che è figlio di quel Yoshimasa, che vanta il record di partecipazioni alla Dakar: 36 consecutive.
Hino 600, il cuore è diesel ma l’anima è ibrida. Per la bellezza di 1000 cv
Il progetto del truck ibrido Hino 600 nasce sulla base del modello 600 che gli ingegneri del team hanno tuttavia ampiamento rivisto, alleggerendolo nel peso (8.600 chili a fronte di un ingombro di 6.700 mm) grazie all’impiego di una nuova lega d’alluminio utilizzata nella zona del retrotreno, dotandolo di un pacco sospensioni ricalibrato in funzione dell’impiego e soprattutto migliorando le doti di spunto e accelerazione.
Il cuore del veicolo è un motore turbodiesel di 8.866 cc da 800 cavalli e 248 kgm di coppia, che combinato con un turbocompressore e una batteria ad alta efficienza, va a comporre una combinazione ibrida accreditata di circa mille cavalli. A gestire il tutto è il cambio At Racing a 6 marce. Di fatto, l’inedito Hino 600 Series Hybrid, che secondo le notizie filtrate dovrebbe ricalcare nella livrea quella del veicolo utilizzato nelle ultime edizioni del raid, anticipa quello che è l’obiettivo degli organizzatori della Dakar: portare in corsa dal 2026 solo veicoli alimentati da fonti di energia alternative.