Dopo le proposte avanzate da Conftrasporto per la gestione del Green Pass per gli autotrasportatori stranieri e i dubbi sollevati da Ruote Libere in merito anche ai possibili effetti negativi per il settore, ora è Unatras a puntare i riflettori sulla questione, a pochi giorni dall’entrata in vigore della norma che prevede l’obbligo di certificazione verde per tutti i lavoratori e le aziende. Le associazioni di settore, nello specifico, chiedono di sciogliere i nodi che preoccupano le imprese, e di farlo prima che l’obbligo del Green Pass entri in vigore.

A tal proposito l’Unione delle principali associazioni dell’autotrasporto italiane (Fai-Conftrasporto, Confartigianato Trasporti, Cna-Fita, Assotir, Unitai, Fiap, e Sna-Casartigiani) ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, e il capo di Gabinetto del Mims Alberto Stancanelli.

Green Pass, occorre evitare di favorire il dumping

“Ci preme sottolineare la necessità di garantire l’omogena applicazione della norma su tutto il territorio nazionale a chiunque assicurandone il rispetto agli operatori nazionali e a quelli stranieri”, scrivono le associazioni. Condizione necessaria, questa, per scongiurare fenomeni di dumping e alterazione del mercato che favorirebbero i vettori esteri. I quali, in caso di corretta applicazione della legge, sarebbero di fatto esentati dall’obbligo.

“Siamo convinti – prosegue la lettera – che debba continuare il confronto avviato in tema di aggiornamento del ‘Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID -19 nel settore del trasporto e della logistica’, e riteniamo opportuno coniugare le disposizioni del Decreto del 21 settembre con le linee guida, promuovendone un aggiornamento”.

Il nodo della privacy

L’auspicio delle associazioni è che si possano chiarire anche i dubbi sull’applicazione del decreto per arrivare a un risultato definitivo che possa garantire sicurezza per la salute nei luoghi di lavoro, ma anche procedure compatibili con i diversi modelli organizzativi dell’attività lavorativa dell’autotrasporto. Unatras chiede anche un intervento sulla normativa in materia di privacy, che a oggi limita in maniera determinante la possibilità per i datori di lavoro dell’autotrasporto di adempiere correttamente e nei tempi previsti agli obblighi di verifica.

“Riteniamo che l’impresa debba poter conoscere la validità del green pass dei suoi dipendenti, in modo da agevolare la programmazione di lavori, sostituzioni, trasferte, compatibili con gli obblighi di sicurezza, e poter individuare più agevolmente le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, che sono demandate ai datori di lavoro a partire dal 15 ottobre”, conclude Unatras.

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