L’ambizioso pacchetto di proposte per la transizione energetica contenute nel Green Deal Europeo, e di cui il piano “Fit for 55” rappresenta la prima importante tappa (con la riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 rispetto a quelle del 1990), inizia a incontrare le prime reticenze, sia nel mondo produttivo che in quello politico. Dalla Germania, infatti, è arrivata la prima ferma presa di posizione contro lo stop alla produzione di motori endotermici a partire dal 2035: secondo il neo ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing, insediatosi da pochi mesi insieme alla giunta del cancelliere Scholz, dire addio ai motori a combustione interna in poco meno di 13 anni, vista la ancora poco capillare diffusione di motorizzazioni alternative e infrastrutture adeguate in tutta Europa, sarebbe sostanzialmente impossibile.

Con le dichiarazioni di Wissing la Germania riconferma quindi le prese di posizioni che aveva già espresso durante la COP26 di Glagow, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi in scozia a novembre 2021. Wissing ha comunque espresso un parere estremamente positivo nei confronti delle motorizzazioni endotermiche di nuova generazione, ottimizzate per l’alimentazione con benzina o gasolio sintetici.

Green Deal Europeo, la Germania frena. Il commento di ANFIA

“Accogliamo con favore la nuova posizione espressa negli scorsi giorni dal governo tedesco rispetto alla proposta della Commissione europea di mettere al bando i motori endotermici in UE dal 2035”, ha esordito il Presidente di ANFIA Paolo Scudieri in merito alle dichiarazioni inerenti il Green Deal Europeo sullo stop agli endotermici entro il 2035. “Siamo concordi nel ritenere che questa tecnologia possa, invece, dare un contributo importante alla decarbonizzazione della mobilità attraverso l’impiego dei carburanti sintetici e dei biocarburanti, nonché nel sostenere la necessità di un approccio tecnologico neutrale, che lasci spazio a più soluzioni per l’abbattimento delle emissioni di CO2, anziché concentrarsi esclusivamente sul veicolo elettrico”.

“A livello italiano – ha proseguito – stiamo portando avanti le interlocuzioni con i Ministeri competenti in materia, che abbracciano una posizione sostanzialmente allineata a quella della filiera industriale, anche per mettere a punto le politiche industriali indispensabili per accompagnare le imprese nel processo di transizione ecologica. Va nella direzione di gestire in maniera adeguata questo processo anche l’istituzione di un fondo pluriennale a sostegno della riconversione della filiera industriale, prevista dal decreto bollette, che dovrà essere sfruttato al meglio con la declinazione di misure di supporto alla domanda di veicoli a zero e a bassissime emissioni e a supporto degli obiettivi di sostenibilità e competitività del sistema produttivo”.

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