Gran Bretagna e Francia hanno raggiunto un accordo per lo sblocco dei collegamenti aerei, ferroviari, marittimi e stradali per permettere il rientro dei viaggiatori e dei trasportatori dopo la sospensione totale dei trasporti, iniziata domenica 20 dicembre, seguita alla diffusione di una nuova pericolosissima mutazione del Covid-19, con epicentro proprio oltremanica.

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Gran Bretagna, viaggi sbloccati. Ma la situazione resta drammatica

La situazione delle migliaia di camionisti rimasti bloccati sulle direttive inglesi e francesi, con i camion parcheggiati a bordo carreggiata per evitare un blocco totale della viabilità, resta tuttavia ancora drammatica, con forti tensioni tra guidatori e polizia registrate nelle strade per l’Eurotunnel a Folkestone e al porto di Dover, dove ci sono i punti di imbarco per il continente.

Lo sblocco della situazione in seguito ai colloqui tra il presidente francese Macron e il primo ministro britannico Johnson, oltre che dalle istituzioni nella persona del ministro dei trasporto francese Jean-Baptiste Djebbari, è stato comunicato anche dall’IRU, l’organizzazione internazionale dei trasporti. La riapertura delle frontiere è stata effettuata ad una condizione: la presentazione di un test Covid-19 negativo all’arrivo.

L’ipotesi test rapidi per velocizzare i rientri in sicurezza

Inoltre, stando a quanto riportato da FIAP (Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali), fonti non ufficiali avrebbero riferito che il Governo britannico starebbe predisponendo test rapidi per tutti i camionisti rimasti bloccati sulle direttive per il porto di Dover e nell’aeroporto di Manson, le cui piste sono state utilizzate come mega parcheggio per centinaia di camion. Gli autotrasportatori che risulteranno positivi, stando alle indiscrezioni, saranno obbligati ad effettuare un tampone più preciso (COVID-19 RT-PCR) e, qualora dovesse risultare anch’esso positivo, dovranno trascorrere la quarantena di dieci giorni direttamente nel Regno Unito.

I camionisti che risulteranno negativi al test potranno invece procedere verso i punti di attracco e di imbarco per la Manica e per l’Eurotunnel. Ma la situazione rimane comunque complicatissima a causa del numero ingente di veicoli da movimentare, in finestre temporali ristrette. A tale proposito è ancora da capire quando inizieranno ad essere effettuati i tamponi rapidi, in che luogo, con quali modalità logistico-organizzative e, soprattutto, con che velocità. Inutile dire che ne va della dignità di migliaia di camionisti, tra cui molti connazionali, con il rischio di trascorrere le festività natalizie non solo lontani da casa ma anche confinati nei propri camion.

Gran Bretagna, sale la tensione tra camionisti e polizia. In Italia firmata l’ordinanza per il rientro

La situazione è talmente tesa che in mattinata si sono registrati alcuni tafferugli presso la cittadina di Manston tra la polizia e i camionisti bloccati. In alcuni casi sfociati in vere e proprie violenze gratuite, gli scontri con le forze dell’ordine sono stati contenuti e hanno portato anche all’arrestato di un camionista.

La FIAP suggerisce «a chi di competenza, visto il modello di intervento e le scelte effettuate dai due Paesi, una rivalutazione se non una revisione di quanto disposto dal Ministro della Salute con l’Ordinanza del 20 dicembre 2020. In effetti, se i “positivi” ai due test rimarranno nel Regno Unito in quarantena, il problema del rientro nel territorio italiano, sarebbe sostanzialmente mitigato».

Nel frattempo di comune accordo con il Ministero dei Trasporti e della Salute, il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha dato il via libera al rientro dei connazionali che si sono trovati bloccati in Gran Bretagna, nel limbo degli aeroporti, delle stazioni e dei porti, firmando un’ordinanza che prevede il ritorno anche per condizioni di urgenza e criticità, con una formula non troppo dissimile da quella utilizzata nelle autocertificazioni. Anche in questo caso è previsto un tampone prima della partenza e uno dopo l’arrivo nonché la quarantena obbligatoria. Nell’attesa delle firme dei ministri Speranza e De Micheli, è ancora da capire se la misura andrà ad impattare anche sul personale viaggiante per il trasporto merci poiché, nel caso, la misura andrebbe a colpire negativamente i cosiddetti corridoi verdi (“Green Lane”) che l’UE ha sempre cercato di mantenere per garantire gli approvvigionamenti.

La FIAP ha comunque ribadito che tutte le imprese e gli autisti impegnati in viaggi da e per il Regno Unito di ricorrere al servizio via email dedicato– chiadiafiap@fiapautotrasporti.it  – Oggetto:  Autisti in rientro dal Regno Unito – «così da avere elementi e dati per sostenere al meglio l’individuazione e l’adozione di regole e iniziative tempestive che permettano il rientro nel nostro paese dei loro addetti. Soprattutto ora che è stata data notizia dell’effettuazione dei test».

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