Gottardo

A dare ascolto all’editoriale ‘complottista’ dei primi di ottobre sul quotidiano svizzero Corriere del Ticino, i ritardi nel completamento dell’asse ferroviario del Gottardo sarebbero da attribuire anche ai «forti interessi della Germania a un collegamento diretto con l’Italia attraverso l’Austria e la Val d’Adige».

Fino a 240 mila trailer all’anno sui binari tra Basilea e Busto Arsizio

Nonostante la Merkel trami con gli ingegneri delle ferrovie italiane per ritardare l’apertura della galleria del Ceneri che completa il progetto, le ferrovie svizzere Ffs hanno confermato che entro dicembre 2020 sarà operativo il corridoio 4 metri (altezza di trailer e container imbarcati) da Basilea a Busto Arsizio, capace di 240 mila trailer all’anno.

Per dimostrare che fanno sul serio, le Ffs hanno anche sottoscritto un protocollo di intesa con l’Astag, l’associazione elvetica dell’autotrasporto, e la Vap che riunisce gli spedizionieri. Obiettivo, fare fronte comune con Berna e Bruxelles affinché gli investimenti non si fermino con il Gottardo. Tra i punti più importanti, il mantenimento del pedaggio chilometrico Ttpcp per favorire l’uso del treno, la richiesta che tutti gli scali intermodali svizzeri siano adatti per i treni da 750 metri senza spezzarli e l’incremento della capacità di trasbordo nei terminal del canton Ticino.

Gli svizzeri adegueranno anche le infrastrutture stradali

Inoltre, per quel che riguarda le infrastrutture stradali, la terna Ffs-Astag-Vap chiede nuove tangenziali e circonvallazioni lungo gli assi principali, per rendere più sicuro il transito dei tir, il mantenimento dei divieti di notturno e festivo e il limite delle 40 ton. Ancora, un piano integrato strade-ferrovie di manutenzione straordinaria che elimini le strozzature oggi presenti su entrambe le reti, in particolare in quei punti dove, negli Anni Settanta e Ottanta, si sono trasformate in superstrade a quattro corsie le strade cantonali, secondo standard oggi non più adeguati.

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