Man mano che l’Europa avanza nei suoi obiettivi di sostenibilità, i settori del trasporto merci e del trasporto passeggeri sono sempre più sotto pressione per soddisfare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. Con i veicoli pesanti che contribuiscono a quasi il 25% del trasporto stradale totale dell’UE, gli autocarri e gli autobus sono fondamentali in questa transizione, in quanto svolgono ruoli essenziali nel trasporto merci a lungo raggio e nella mobilità urbana dei passeggeri. Tuttavia, il percorso verso un trasporto più ecologico è complesso: operatori e produttori devono affrontare sfide normative, finanziarie e tecnologiche per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030.

L’Europa ha fissato obiettivi molto ambiziosi per ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti rispetto ai livelli del 2019. Come già sappiamo, tali riduzioni sono del 45% nel 2030, del 65% nel 2035 e del 90% dal 2040 in poi. I nuovi standard Euro 7, inoltre, stabiliscono regole stringenti per le emissioni allo scarico dei veicoli stradali, ma anche per emissioni di altro tipo, come l’abrasione dei pneumatici e le emissioni di particelle dei freni, e introducono anche requisiti per la durata delle batterie.

Questi cambiamenti normativi hanno un impatto sia sugli operatori del trasporto merci a lungo raggio che sul trasporto urbano di passeggeri. Mentre gli operatori logistici interurbani devono investire nelle nuove tecnologie dei veicoli per mantenere l’accesso al mercato, i fornitori di trasporto urbano stanno integrando autobus e camion a basse emissioni per conformarsi alle zone a emissioni zero e alle normative specifiche delle città. In entrambi i casi, l’abbandono della tecnologia dei motori a combustione interna richiede un adeguamento sostanziale delle operazioni commerciali, delle flotte di veicoli e delle infrastrutture di supporto.

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Le sfide sono sia finanziarie che infrastrutturali

Il passaggio ai veicoli pesanti a basse emissioni richiede ingenti investimenti. I veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile a idrogeno, pur offrendo alternative più pulite, sono da 2 a 3 volte più costosi delle loro controparti diesel. Ad esempio, il passaggio agli autobus elettrici o ai camion a idrogeno comporta notevoli costi iniziali per gli operatori, già alle prese con l’aumento dei prezzi del carburante e delle spese di manutenzione. Meccanismi di sostegno finanziario come il regolamento dell’UE sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR) e gli incentivi nazionali possono aiutare a compensare questi investimenti, ma le disparità nei finanziamenti e nel sostegno politico tra le regioni europee aggiungono un ulteriore livello di complessità, in particolare per gli operatori che lavorano a livello transfrontaliero.

Inoltre, le infrastrutture necessarie per supportare i veicoli pesanti ecologici, come le stazioni di ricarica ad alta potenza per autobus e camion elettrici e le stazioni di rifornimento di idrogeno per le operazioni a lungo raggio, sono ancora in fase di sviluppo. Gli operatori urbani, in particolare, hanno bisogno di punti di ricarica accessibili ed efficienti per evitare interruzioni operative, mentre le flotte a lungo raggio necessitano di reti di idrogeno più diffuse e robuste per garantire un servizio uniforme sulle varie distanze.

L’innovazione e la cooperazione guidano le soluzioni sostenibili

La transizione verso il trasporto sostenibile è impegnativa, ma offre anche un’opportunità di innovazione senza precedenti. Dai sistemi telematici guidati dall’intelligenza artificiale alla tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno, il settore sta assistendo a un’ondata di progressi volti a migliorare l’efficienza operativa e a raggiungere gli obiettivi di emissione. Queste innovazioni non solo favoriscono la conformità alle normative, ma possono anche incrementare la redditività. Ad esempio, la telematica può fornire dati in tempo reale sulla salute dei veicoli e ottimizzare il consumo di carburante, riducendo i costi operativi complessivi e minimizzando l’impatto ambientale.

Nelle città, l’adozione di veicoli elettrici ad alta velocità sta facilitando nuovi modelli di pianificazione urbana, tra cui corsie dedicate e sistemi di gestione del traffico ottimizzati progettati specificamente per i veicoli a basse emissioni. Le flotte a lungo raggio, invece, stanno beneficiando degli sviluppi delle celle a combustibile a idrogeno, che offrono una valida alternativa ai veicoli elettrici a batterie per le esigenze di lungo raggio. Abbracciando queste innovazioni, le aziende possono raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e ottenere un vantaggio competitivo in un panorama di mercato in continua evoluzione.

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Global Mobility Call 2024: a Madrid un momento di incontro e confronto

Il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità europei e nazionali richiede non solo progressi tecnologici, ma anche sforzi di collaborazione in tutto l’ecosistema del trasporto pesante. L’imminente Global Mobility Call (GMC) 2024, che si terrà dal 19 al 21 novembre a Madrid, offre una piattaforma agli esperti dei settori della produzione, della logistica, della pianificazione urbana e della politica per discutere su come integrare al meglio le tecnologie HDV sostenibili nella complessa infrastruttura di trasporto europea. I partecipanti esploreranno le ultime tendenze del settore, stabiliranno partnership e daranno forma a strategie che facilitino una transizione più agevole verso il trasporto sostenibile.

Per i professionisti del settore – che si tratti di reti di autobus urbani o di operazioni di trasporto merci transfrontaliere – la fiera madrilena offrirà approfondimenti e opportunità di networking per affrontare le sfide uniche del settore e guidare l’industria verso un futuro resiliente e più sostenibile.

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Cina e non solo: ci sarà spazio per tutti?

Si è tornato a parlare cinese nei giorni della Iaa ad Hannover: tanti i veicoli in mostra, anche di brand poco noti. Difficile dire se li vedremo un giorno in Europa. Proviamo, intanto, a conoscerli meglio. Leggi il report completo di Fabrizio Dalle Nogare sul numero di ottobre di Vado e Torno.

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