Franco Fenoglio risponde a Vado e Torno

Abbiamo chiesto a Franco Fenoglio, presidente della sezione veicoli industriali dell’Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) se pensa che si sia in presenza di una crescita strutturale.

«Il settore del trasporto vede già dal 2015 dei timidi segnali di ripresa. Un trend che, indubbiamente, fa tornare a respirare un po’. Si tratta di dati che vanno presi, però, con la massima cautela. I numeri sono diversi da un tempo e pochi veicoli possono impattare in modo significativo sulle quote di mercato. Il contesto che si prospetta non è paragonabile a quello anticrisi. La contrazione del parco circolante permarrà e bisogna, quindi, essere pronti ad affrontare l’instabilità che caratterizzerà anche i prossimi anni. In questo contesto ogni risultato positivo assume ancora maggiore valore».

Per dare sostanziale impulso alle vendite servirebbe uno svecchiamento drastico del parco circolante. Ma per attuarlo serve un provvedimento legislativo. Pensa che la politica si possa muovere in questo senso?

«La politica deve sostenere lo svecchiamento del parco circolante. I dati ci parlano di oltre il 70 per cento di veicoli pesanti (con massa superiore alle 3,5 ton) Euro 4. Quasi il 50 per cento (48,4) dei mezzi industriali sulle strade ha più di 10 anni di vita; l’età media è 11 anni. Sono cifre che spaventano, sia in termini ambientali che di qualità del lavoro. La tecnologia offre oggi una gamma di veicoli innovativi e con basse emissioni di CO 2 . Non si può pensare, però, che siano solo gli imprenditori a promuoverne l’utilizzo. Tutto il sistema deve sostenere questo cambio di prospettiva, in sinergia. Per questo è fondamentale iniziare a lavorare in un’ottica di sistema, riconoscendo al trasporto il suo ruolo centrale nel sistema socio-economico».

Allo stadio attuale il camion non sembra in grado di superare i suoi confini per impattare sul grande pubblico. Non crede che stimolando l’opinione pubblica si ‘costringerebbe’ la politica a muoversi?

«Il mondo del trasporto è troppo spesso dimenticato, nonostante sia alla base di tutte le nostre attività quotidiane. La richiesta di trasporto è, infatti, in continua crescita a livello mondiale. Per questo è fondamentale che ne venga percepita l’importanza. Innovare nel trasporto, in termini di logistica e di sostenibilità ambientale, può realmente rivoluzionare il mondo in cui viviamo. È importante che anche i cittadini comprendano il peso di questo settore e gli sforzi che le case stanno facendo per andare verso un trasporto sempre più sostenibile. Che portino insieme ai costruttori un messaggio forte alle istituzioni, un messaggio che dice: ‘Qui stiamo facendo qualcosa di importante per l’ambiente! Lavorate con noi?’. Le case si stanno muovendo, ma serve anche l’infrastruttura».

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