La Formula 1 mette alla frusta i camion. Le gare sono ripartite il 5 luglio al Red Bull Ring in Austria, in quel di ‎Spielberg bei Knittelfeld.  Massacrato dalla pandemia, il calendario delle gare ha costretto gli autisti a una vera e propria corsa nella corsa, tra Regno Unito e Spagna. Gli autisti sono meccanici dei sei van per squadra previsti.

I camion delle scuderie hanno fatto da “ponte” tra il circuito dove si è tenuto il GP del 70esimo anniversario (la seconda gara svoltasi consecutivamente in Inghilterra) e il circuito di Catalogna, sede della gara iberica.

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Formula 1, anche i camion devono “correre”

Di fatto, conclusa la gara al circuito di Silverstone, alle 5 del pomeriggio del 9 agosto, l’intero “circo” (come è comunemente chiamato) si è trasferito a tutta birra a Barcellona per la gara di domenica 16 agosto. Di fatto, oltre 18 ore di guida quasi senza fermate per coprire gli oltre 1500 chilometri che separano l’autodromo inglese da quello catalano.

Riuniti in convoglio, gli oltre 100 bilici con auto da gara, officine e spazi per l’ospitalità vip hanno attraversato la Francia da nord a sud alternando gli autisti non solo per rispettare le norme, ma anche per evitare il rischio di contagi durante le soste nelle aree di servizio. Questo, visto che gran parte degli autisti fanno parte anche del team dei meccanici e non si possono correre rischi.

Missione comunque compiuta, grazie anche anche alla discreta vigilanza della Gendarmeria francese che, con la scusa di tenere lontani i curiosi, ha tenuto d’occhio il convoglio perché la trasferta non si trasformasse in una gara di velocità.

Le gare motoristiche sono riprese anche per i camion, ma non quelli che trasportano le vetture di Formula 1: la bandiera a scacchi è infatti sventolata per l’European Truck Racing a Most, in Repubblica Ceca, proprio lo scorso weekend.

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