Fondo per la mobilità sostenibile da 2mld di euro, come saranno ripartite le risorse
Le risorse serviranno a finanziare il rinnovo degli autobus in senso ecologico, l’acquisto di treni a idrogeno, la realizzazione di piste ciclabili, lo sviluppo dell’intermodalità nel trasporto delle merci, l’adozione di carburanti alternativi per navi e aerei, la trasformazione degli aeroporti, il rinnovo dei mezzi per l’autotrasporto. La ripartizione nel dettaglio.
Il ministro Giovannini ha firmato il decreto che stabilisce criteri e percentuali di riparto del nuovo Fondo per la mobilità sostenibile, istituito con la Legge di Bilancio per il 2022, pari a due miliardi di euro per il periodo 2023-2034. Si tratta di risorse che hanno l’obiettivo di sostenere e finanziare la transizione ecologica nel settore dei trasporti a tutto tondo, nel rispetto degli obiettivi fissati dal pacchetto Fit for 55 della Commissione Europea. Servirà, nello specifico, a finanziare il rinnovo degli autobus in senso ecologico, l’acquisto di treni a idrogeno, la realizzazione di piste ciclabili, lo sviluppo dell’intermodalità nel trasporto delle merci, l’adozione di carburanti alternativi per navi e aerei, la trasformazione degli aeroporti, il rinnovo dei mezzi per l’autotrasporto.
Fondo per la mobilità sostenibile: il dettaglio
Nel dettaglio – si legge nella nota del MIMS – un miliardo di euro, pari al 50% del Fondo, viene assegnato a interventi sulla mobilità urbana nelle Città metropolitane e nei Comuni con più di 100.000 abitanti, tra i quali: l’acquisto di veicoli elettrici per il trasporto pubblico locale e la realizzazione delle infrastrutture per la ricarica, interventi di pedonalizzazione di aree urbane e per agevolare la mobilità ciclistica, la realizzazione di infrastrutture digitali per la gestione e il monitoraggio dei flussi di traffico. Trecento milioni di euro, pari al 15% del Fondo, sono attribuiti a interventi finalizzati all’abbattimento delle emissioni nel trasporto stradale extraurbano, attraverso la realizzazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici all’interno della rete stradale SNIT non a pedaggio e l’acquisto di mezzi pesanti a zero emissioni.
Trecento milioni sono previsti per la riduzione delle emissioni nel trasporto navale, attraverso il refitting delle navi per consentire l’utilizzo del cold ironing (cioè l’elettrificazione delle banchine portuali), l’elettrificazione dei mezzi utilizzati per i collegamenti con le isole e il sostegno a progetti sperimentali per i combustibili alternativi. Duecento milioni di euro (pari al 10% del Fondo) sono destinati a interventi per l’autosufficienza energetica delle infrastrutture aeroportuali e per il sostegno a progetti sperimentali per l’utilizzo di carburanti alternativi nel trasporto aereo.
Centocinquanta milioni di euro (7,5% del Fondo) sono destinati a favorire l’intermodalità nel trasporto delle merci incentivando il cosiddetto shift modale dalla gomma al ferro. Cinquanta milioni di euro (2,5% del Fondo) è indirizzato a interventi di decarbonizzazione delle linee ferroviarie non elettrificate, con l’acquisto di treni a batteria o a idrogeno, proseguendo la sperimentazione avviata con il Pnrr.
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Il commento del ministro Giovannini
“L’istituzione nel bilancio del MIMS del Fondo per la mobilità sostenibile rafforza l’indirizzo politico che ha portato al cambio di nome del Ministero e conferma la volontà del governo di accelerare la transizione ecologica e perseguire con determinazione gli obiettivi di decarbonizzazione del settore dei trasporti”, ha spiegato il ministro Giovannini. “Le risorse del Fondo, che mi auguro possa essere potenziato, si aggiungono a quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano Nazionale Complementare, oltre che ai fondi ordinari del Ministero, e vanno ad attuare misure anticipate nel Rapporto ‘Decarbonizzare i trasporti’, pubblicato dal Mims ad aprile scorso”.