Flexiwaggon, il ‘vagone flessibile’ che vien dalla Svezia
Lo svedese Flexiwaggon, importato dalla società Greenova Italia Srl con sede a Pordenone, offre grandi opportunità per lo sviluppo del trasporto merci su rotaie nella nostra penisola. E’ un vagone ferroviario molto versatile che può ospitare autoarticolati (provvisti di motrice o meno) ma anche pullman, furgoni e container. La novità è che tutto l’equipaggiamento necessario è integrato […]
Lo svedese Flexiwaggon, importato dalla società Greenova Italia Srl con sede a Pordenone, offre grandi opportunità per lo sviluppo del trasporto merci su rotaie nella nostra penisola. E’ un vagone ferroviario molto versatile che può ospitare autoarticolati (provvisti di motrice o meno) ma anche pullman, furgoni e container. La novità è che tutto l’equipaggiamento necessario è integrato e può essere manovrato dall’autista del mezzo pesante senza l’intervento di personale specializzato. Carico e scarico dei mezzi possono avvenire in qualsiasi scalo, anche piccolo, non sono perciò necessarie stazioni attrezzate, né piattaforme.
Flexiwaggon, su e giù col camion in appena 7 minuti
Flexiwaggon ha la sua massima forza nella semplicità. Si tratta di una soluzione già sperimentata in Svezia, in particolare da ICA Gruppen, una società di grande distribuzione con sede a Solna, che utilizza i Flexiwaggon per evitare le lunghe attese che possono accumularsi negli scali merci convenzionali.
L’operazione di carico o scarico dei mezzi pesanti, infatti, richiede una media di appena 7 minuti. Il conducente può restare in cabina e collegarsi all’alimentazione elettrica in caso il mezzo sia dotato di cella frigorifera. Fexiwaggon AB ha inoltre recentemente firmato un accordo di collaborazione con SAAB per la commercializzazione su ampia scala del brevetto.
Flexiwaggon strizza l’occhio ai porti italiani
Flexiwaggon è molto adatto anche a rendere più efficienti i terminali merci dei porti italiani, a cui Greenova Italia si sta interessando affiancando un’altra tecnologia innovativa, quella dell’eco-portualità galleggiante (in collaborazione con il CISVAM, Centro internazionale di studio per la valorizzazione dell’ambiente del mare).
La speranza è ora che le forze politiche e di governo, che hanno a cuore l’ambiente e la sicurezza delle strade, si dimostrino realmente interessate a considerare questo tipo di tecnologie strategiche per il futuro della mobilità italiana delle merci.