Enrico Giovannini, il neoministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Draghi (che ieri, dopo il discorso del premier durato più di 50 minuti, ha incassato la fiducia al senato con numeri record, ovvero 242 sì), dopo essersi insediato nel dicastero di Porta Pia ha scritto un’accorata lettera ai dipendenti del Mit, in cui ha illustrato i punti fondamentali a cui il Ministero è chiamato a rispondere con urgenza per accompagnare l’Italia fuori dalla crisi e in cui ha ribadito il ruolo fondamentale che i trasporti hanno avuto nella gestione della crisi sanitaria. Giovannini ha ribadito che le sfide sono numerose e urgenti, dalla gestione del Recovery Plan alla transizione ecologica, dalla ripresa economica e occupazionale alla resilienza da mantenere a tutti i costi per fronteggiare la pandemia.

Enrico Giovannini, la lettera ai dipendenti del Mit

Ecco la lettera del ministro Giovannini in versione integrale, che di seguito riportiamo:

«Buongiorno a tutte e a tutti. All’inizio del mio mandato vorrei rivolgervi un saluto e ringraziarvi fin d’ora per l’impegno che vorrete porre nello svolgere al meglio il vostro lavoro – il nostro lavoro comune – a servizio del Paese. Il nuovo Governo, ma tutta l’Italia, deve fronteggiare sfide enormi di breve e di medio-lungo termine. L’obiettivo di portare il Paese fuori dalla crisi indotta dalla pandemia deve sposarsi necessariamente con quello di una profonda trasformazione che renda il nostro Paese più prospero, più resiliente, più giusto e sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.

Le urgenze sono numerosissime e questo Ministero ha molteplici responsabilità in settori cruciali per l’ottimale gestione dell’emergenza sanitaria, la qualità della vita delle persone, la ripresa economica e occupazionale, la competitività di un sistema economico duramente colpito dalla crisi, il miglioramento della condizione ambientale.

L’emergenza ha duramente interessato tutto il sistema dei trasporti e della logistica, il sistema delle infrastrutture e delle opere pubbliche in generale, compresi gli operatori nei comparti che hanno come riferimento questa Amministrazione.

Giovannini

Ma crisi economica, sociale ed ecologica sono facce diverse di un problema comune legato all’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, che quindi va mutato secondo le linee indicate anche dall’Unione europea. Tale processo richiede un cambiamento culturale e politico profondo e tutti abbiamo la responsabilità di renderlo possibile e visibile. È un momento storico per il Paese che, grazie al nuovo corso dell’Unione europea, ha l’occasione irripetibile di riprogettare il proprio futuro guardando avanti con una visione più ampia. E a questo Ministero è chiesto di essere al centro della trasformazione.

Sono onorato di servire il nostro Paese come responsabile di questo dicastero così articolato e importante. Nella mia vita professionale, in Italia e all’estero, ho sempre cercato di governare processi complessi ponendo attenzione all’oggi, ma avendo uno sguardo integrato sui diversi aspetti e orientato al futuro, senza fughe in avanti, ma con la concretezza necessaria per affrontare la gravità della situazione. Anche nella mia precedente esperienza di Governo, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ho cercato di fronteggiare la crisi economica e occupazionale del 2013 e, allo stesso tempo, ho anche impostato politiche innovative che sono state poi attuate dai miei successori.

Oggi chiedo a voi di assumere la stessa prospettiva. Per questo, a ciascuno di voi, con le proprie competenze specifiche e i propri talenti, chiedo un impegno straordinario, specialmente nell’anno in corso, per anticipare e gestire le emergenze, ma anche per avviare iniziative volte a realizzare un Paese migliore. Al di là delle attività di carattere legislativo e politico, metterò la mia esperienza di manager pubblico a servizio di questa Amministrazione, per aumentarne l’efficienza. A tal fine, introdurremo strumenti gestionali innovativi, anche per raccogliere proposte di miglioramento da parte di tutti voi.

Da questo Ministero dipendono questioni molto rilevanti per la qualità della vita nostra e delle generazioni future. Infine, vorrei inviare un saluto speciale e un ringraziamento alle donne e agli uomini delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, che nello svolgimento del loro ruolo istituzionale sono anche impegnati notte e giorno per il salvataggio di vite umane.

Da parte mia, vi assicuro che assolverò ai miei compiti con impegno e dedizione, con quello spirito di servizio che ho cercato di praticare al meglio durante tutta la mia vita.

Vi auguro buon lavoro.»

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