Idrogeno, Eni inaugura la prima stazione di servizio pubblica in Italia. Il nostro report da Venezia
Venerdì 10 giugno, Eni ha inaugurato la prima stazione di servizio per il rifornimento di idrogeno per la mobilità in Italia. Una tappa importante nel cammino verso la transizione energetica, che ha avuto come scenario l'area di Venezia Mestre. L’impianto da poco inaugurato è dotato di due punti di erogazione, con una potenzialità di oltre 100 kg/giorno, che possono caricare autoveicoli in circa 5 minuti. Vi raccontiamo cosa abbiamo visto.
Venerdì 10 giugno, Eni ha inaugurato la prima stazione di servizio per il rifornimento di idrogeno per la mobilità pubblica in Italia. Una tappa importante nel cammino verso la transizione energetica, che ha avuto come scenario l’area di Venezia Mestre. L’impianto da poco inaugurato è dotato di due punti di erogazione, con una potenzialità di oltre 100 kg/giorno, che possono caricare autoveicoli in circa 5 minuti e autobus. La stazione di servizio è stata totalmente ricostruita nei mesi scorsi e riaperta al pubblico da febbraio per il rifornimento di carburanti tradizionali e anche per la ricarica elettrica, con una colonnina dotata di due postazioni che possono ricaricare contemporaneamente un veicolo in modalità fast e ultrafast.
Eni e la prima stazione di servizio di idrogeno per la mobilità
Come aveva dichiarato il management di Eni in questa intervista esclusiva con Vado e Torno, il colosso italiano dell’energia non è “innamorato” del colore dell’idrogeno, purché sia decarbonizzato. Ciò che è emerso nel corso della cerimonia di inaugurazione, inoltre, è che il cluster individuato per tessere la necessaria rete infrastrutturale è la Val Padana e l’automotive pesante sarà sicuramente una fertile sponda applicativa dell’idrogeno.
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“Il distributore è stato realizzato qui perché l’Amministrazione della Città metropolitana ha manifestato un sincero interesse verso l’idrogeno. Abbiamo sottoscritto nel 2019 un protocollo d’intesa con Toyota e il Comune di Venezia, infine abbiamo concordato su questa stazione, posizionata su di un percorso strategico, che conduce all’aeroporto”, ha detto Massimo Prastaro, Responsabile Innovazione e Carburanti Alternativi Eni. “Anche questo può essere un booster importante per fare dell’area Marghera-Mestre il punto di partenza della mobilità a idrogeno. Ad oggi il combustibile arriva tramite carro bombolaio, puntiamo a produrlo il prima possibile nell’impianto di Marghera, per creare una filiera veramente corta”.
«La ricarica dei veicoli leggeri e pesanti»
“L’idrogeno di questa stazione sarà utilizzabile sia per la ricarica dei veicoli leggeri che dei pesanti. Se, come sembra, la città metropolitana svilupperà il trasporto pubblico a idrogeno, siamo pronti a realizzare le stazioni di servizio che serviranno”, ha aggiunto Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution di Eni, che ritiene l’idrogeno la pietra angolare di un intero sistema. “È la molecola con la più alta densità energetica e deve essere sfruttata al meglio sia per la mobilità, non soffrendo dei lunghi tempi di rifornimento e della scarsa autonomia dell’elettrico, che per le industrie più energivore. A Marghera realizzeremo tre impianti di reforming, che prossimamente saranno attrezzati per la cattura della CO2, da intombare nel giacimento di Ravenna. Un’enorme riserva di idrogeno blu per l’industria e le stazioni di servizio”.
“I veicoli hanno un’autonomia di 600/650 chilometri, bus e camion un’autonomia leggermente inferiore. Sarebbe dunque ottimale installare una stazione ogni 200 chilometri, nelle grandi vie di comunicazione. Si procederà a cluster. Il primo è la Val Padana”, ha aggiunto Ricci, che auspica un asse con la Baviera, in Germania, dove si trova la maggior parte delle stazioni di servizio di idrogeno in terra tedesca.
La partnership con Toyota Motor Italia
Parte importante del progetto che ha portato all’inaugurazione della prima stazione di servizio Eni votata all’idrogeno è Toyota Motor, sta assumendo una posizione centrale nell’intersezione tra le varie applicazioni candidate all’idrogenizzazione (bus, truck, ferroviario, navale). Luigi Ksawery Luca’, AD di Toyota Motor Italia conferma che “Toyota persegue un approccio multi-tecnologico, percorrendo diverse strade per raggiungere le basse e le zero emissioni. Questa stazione Eni ci rappresenta, perché comprende la ricarica per l’elettrico a batteria, il rifornimento di idrogeno e dei combustibili tradizionali. La Mirai è giunta alla seconda generazione, in 5 minuti ricarica 650 chilometri di autonomia, con il costo di un’auto elettrica”.
“Il percorso verso una mobilità a zero emissioni non potrà che far leva su un utilizzo diffuso sia di mezzi alimentati ad idrogeno, sia di veicoli elettrici a batteria, che nella nostra visione sono pienamente complementari tra loro”, ha aggiunto l’AD di Toyota Motor Italia. Toyota metterà su strada almeno dieci Mirai. Tre consegnate al Sindaco Luigi Brugnaro, per il Comune di Venezia. Altre tre vetture per il car sharing di Kinto Share. Le rimanenti verranno introdotte nei mesi seguenti.