La roadmap tracciata qualche mese fa dall’UE riguardo gli standard di emissioni consentite ai camion in vista del 2040 continua a far discutere. Confartigianato Trasporti si è espressa in merito, chiedendo alle istituzioni comunitarie di ripensare la propria decisione. Lo ha fatto, in particolare, il Segretario Nazionale Sergio Lo Monte in audizione alla Commissione delle Politiche Ue della Camera dei Deputati.

Confartigianato Trasporti sulle emissioni dei camion

Per Confartigianato Trasporti è necessario modificare i target sulle scadenze temporali di riduzione delle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti al 2030, considerare tutti i carburanti derivanti da fonti rinnovabili (in particolare, i biocarburanti e tutti i “carbon neutral fuels”) quali tecnologie conformi al 100% al raggiungimento dei target di emissioni zero di CO2, prevedere obiettivi realistici in base alla effettiva dotazione di infrastrutture di ricarica elettrica e di erogazione dei carburanti. Sollecitate, inoltre, misure di sostegno per incoraggiare lo sviluppo di CNG, LNG/NGV e bio NGV, che si sono dimostrati carburanti affidabili e di qualità compatibili con il settore del trasporto su strada.

Secondo Confartigianato Trasporti vanno resi sostenibili gli investimenti del comparto dell’autotrasporto – costituito per la quasi totalità da micro-piccole e medie imprese – attraverso un corposo e strutturale piano di incentivi pubblici a livello comunitario che consenta alle imprese utilizzatrici dei veicoli pesanti di contribuire alle impegnative sfide della decarbonizzazione e al raggiungimento degli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio nel 2050.

L’associazione, sul proprio sito, ha ‘contestato’ una serie di punti della normativa europea sugli standard di emissioni.

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