Effer 2255 in azione

Effer ha una reputazione inossidabile nelle gru retrocabina ad alte prestazioni. L’ammiraglia del costruttore di Minerbio si colloca oggi in una classe a sé. La 2255 è infatti l’unica 8 sfili la cui configurazione può variare a 10 sfili arrivando quindi a quasi 35 metri in verticale. Una macchina ricca di soluzioni specifiche che la mettono in condizione di svolgere lavori complessi dove portata e sbraccio devono andare di pari passo. La flessibilità d’uso è infatti uno dei punti di forza di questa gru Effer. Il costruttore italiano ha infatti predisposto numerosi punti in cui l’operatore può fissare gli accessori per il sollevamento come i ganci. Questo può avvenire sia sul braccio della gru, sia su tutti gli snodi. In questo modo aumentano i punti di fissaggio del carico per adattarsi alle sue dimensioni.

Il sistema di stabilizzazione Effer.

Il sistema di stabilizzazione è uno dei punti più importanti della Effer 2255. Si tratta di un sistema che fanno la differenza rispetto ai competitor e rappresenta un plus di valore. L’estensione degli stabilizzatori supera infatti gli 11 metri. Inoltre, la robustezza del telaio garantisce un assetto rigido e sicuro del veicolo. Il basamento è stato appositamente studiato per essere compatto e adattarsi ai mezzi con 4, 5 assi e con passi diversi.

Effer 2255 in sollevamento in stabilimento

Volendo è anche possibile realizzare pianali di carico per trasportare accessori utili al sollevamento e dotati di stabilizzatori collocati sotto al telaio in modo da rendere l’insieme ancora più sicuro. L’ergonomia dei comandi stabilizzatori e la semplicità d’uso sono un altro punto di forza della 2255. Il sistema di rotazione del cilindro piede su tutti gli stabilizzatori (anche quelli di coda), consente di evitare interferenze con i vari componenti dell’autocarro e garantisce un’installazione davvero compatta.

Il “genio” del braccio KJ.

Quando è necessario, è possibile aumentare lo sbraccio massimo grazie al KJ. Si tratta della nuova attrezzatura idraulica Effer inventata per aumentare la flessibilità d’uso. Il braccio KJ aggiunge la maggiore altezza di scavallo alle prestazioni di sollevamento della gru. Tutto questo grazie a due sfili in più. Inoltre può rimanere installato sulla gru completamente richiuso nel braccio principale e con lo snodo montato. Si tratta, in sostanza, di un sistema “pronto all’uso”. Gli impianti elettronici ed idraulici sono realizzati per garantire le massime prestazioni della gru. Questo permette di ottimizzare la portata sia in assenza, sia in presenza del KJ. Quest’ultimo permette di raggiungere l’altezza di articolazione di 35 metri, il massimo oggi sul mercato per questo tipo di gru, permettendo di effettuare lavori non realizzabili con altre macchine. Volendo è anche possibile installare un secondo JIB con un secondo punto di articolazione ancora più in alto. In vigore con le normative CE in vigore, il secondo snodo è azionabile direttamente e in simultanea fornendo la possibilità di eseguire manovre complesse in piena sicurezza.

Lo sbraccio della Effer 2255

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