Ecomondo e Sustainable Tour 2020: intervista a Mauro Delle Fratte, Brand Manager Italian Exhibition Group
Mauro Delle Fratte, Brand Manager Italian Exhibition Group, mentre sta per andare in onda ‘Logistica urbana: da ultimo miglio a zero emission‘, la seconda tappa del Sustainable Tour 2020 che si svolgerà giovedì 18 giugno alle 15.30 sulla piattaforma telematica ‘Connect, Talk&Share‘ di Ecomondo, prodromo del più importante appuntamento fieristico delle green technology fissato a […]
Mauro Delle Fratte, Brand Manager Italian Exhibition Group, mentre sta per andare in onda ‘Logistica urbana: da ultimo miglio a zero emission‘, la seconda tappa del Sustainable Tour 2020 che si svolgerà giovedì 18 giugno alle 15.30 sulla piattaforma telematica ‘Connect, Talk&Share‘ di Ecomondo, prodromo del più importante appuntamento fieristico delle green technology fissato a Rimini dal 3 al 6 novembre, risponde ad alcune domande sull’attuale e futura situazione di fiere e saloni.
Considerata anche la scadenza del 3 novembre, Ecomondo ha mantenuto acceso il faro sull’evento ‘fisico’ mentre molti saloni in tutta Europa dichiaravano forfait causa Covid-19. Ora, l’evoluzione della pandemia sembra darvi ragione, come vi state preparando sul piano sicurezza?
Fin dall’inizio della pandemia Italian Exhibition Group si è posta l’obiettivo di garantire la partecipazione alle fiere in tutta sicurezza, nel pieno rispetto delle regole e dei protocolli sanitari, tutelando la salute di aziende e visitatori, con la volontà di dare una risposta completa e affidabile ai clienti e al pubblico che, oggi più di ieri, ci chiedono di potere contare su fiere e congressi per ripartire. È nato così il progetto #Safebusiness by IEG, oltre cinquanta indicazioni tracciate a valle di un rigoroso protocollo normativo e organizzativo. Tra le altre: navette tra aeroporto, hotel e fiera sanificate, munite di disinfettanti, con obbligo di mascherine a bordo e numero di viaggiatori programmato; convenzioni con società di bike sharing e monopattini, in accordo con alberghi e territorio; biglietterie e pagamenti solo on line, ingressi programmati in base alla capacity dei padiglioni e orari d’apertura delle fiere prolungati, ingressi multipli, corridoi di sicurezza e segnaletica di distanziamento, titoli d’accesso dematerializzati, controlli sul pubblico con termoscanner e percorso di sanificazione, guardaroba con ciclo automatico e coperture monouso. L’intera filiera degli allestimenti progettata e gestita in sicurezza, i flussi dei visitatori monitorati con rilevamento digitale centralizzato e il presidio in loco di steward teleguidati. Sanificazione a ciclo continuo per tutte le aree, sale e servizi, igienizzazione per i filtri dei canali di condizionamento dell’aria. Materiale informativo digitalizzato, produzione multimedia e live streaming a supporto di eventi, convegni, media. Per la ristorazione: controllo della temperatura degli addetti, guanti, mascherine, camici usa e getta, pagamenti con app saltafila, lunch box e coffee box monoporzione, delivery negli stand con processo codificato.
E in caso di recrudescenza del fenomeno?
Nel progetto di cui sopra è stato istituito un rigido protocollo di crisis management, che definisce il comportamento in loco in presenza di casi sospetti. E poi – anche per favorire il dialogo internazionale – abbiamo potenziato le piattaforme online già disponibili oggi, che offriranno opportunità di business su tre livelli: B2B con hosted buyer internazionali, B2B con visitatori nazionali, streaming di tutto il palinsesto convegnistico oggi pubblicato online sul nostro sito. Immaginate una vera e propria trasmissione in diretta giornaliera su tre livelli per i quattro giorni di manifestazione.
In questi tempi drammatici e convulsi le piattaforme virtuali non solo hanno consentito la comunicazione ma hanno anche avuto un grande impulso sociale. Voi avete lanciato la piattaforma Connect, Talk&Share, ci potete dire come sta funzionando e le future evoluzioni?
Abbiamo continuato a fare quello che già ritenevamo strategico e che chiamavamo in modo diverso: la fiera viva per 365 giorni l‘anno. In tempi non sospetti portavamo in giro per tutta Italia iniziative con il marchio “Ecomondo tutto l’anno”; il passo successivo è stato andare online con un nuovo format, coinvolgendo la community che ci ha rafforzato e tenuto vivi e fiduciosi anche quando fuori c’era la tempesta. Una scelta che ci ha consentito di reagire proponendo sempre soluzioni e innovazione. Gli appuntamenti web continuano a registrare molto interesse e a suscitare grande dibattito, e il coinvolgimento di partner come Vado e Torno, su tematiche specifiche, rappresentano la ciliegina sulla torta per referenziarci ancor più negli specifici settori.
Ecomondo da sempre ha dato molto risalto alla raccolta dei rifiuti urbani, uno dei temi più scottanti sul piano della sostenibilità. In questa edizione avete previsto dei focus particolari sul tema?
Abbiamo assistito tutti ai cambiamenti di sistemi di raccolta in tempo di lockdown e, più in generale, della gestione del rifiuto per ridurre i rischi della diffusione della pandemia, i nostri clienti hanno in buona parte sempre continuato a lavorare. Noi vogliamo sempre porci come strumento per le aziende e facilitarne il collegamento con le istituzioni e i decisori, onde migliorare l’attività di questo comparto indispensabile per il sistema paese. Inoltre, appronteremo qualche novità espositiva con dei focus sulla raccolta e la gestione dei rifiuti ospedalieri.
Restando in ambito sostenibilità e trasporto, Ecomondo negli ultimi anni si è proposta come un polo anche per i costruttori di veicoli industriali, ricordiamo tra l’altro la premiazione del Sustainable Truck of The Year. Avete messo in campo (o pensate di farlo) altre iniziative per coinvolgere ancora di più i brand più sensibili alla questione ambientale?
Il percorso iniziato diversi anni fa sarà ancora più centrale, ci basti pensare che sostenibilità oggi è la parola più associata alla mobilità e all’interno di Ecomondo la mobilità è diffusa in ogni settore. Stiamo pensando a dei progetti che esaltino i brand dei costruttori sul piano istituzionale, ma anche che siano in grado di attrarre nuovi clienti che oggi guardano con attenzione ai nuovi truck alimentati con biocarburanti e alle motorizzazioni hybrid (diesel/elettrico); sono proposte che oggi rappresentano un vero e proprio requisito essenziale nelle politiche di CSR di molte aziende.