Ha cominciato la sua carriera lavorativa come autista per una grande società olandese di logistica il signor Edwin Atema. Ma, dandosi da fare sui libri durante le pause in cabina, mettendo quindi a frutto nel migliore dei modi quel tempo che, a volte, è difficile da far passare, si è preso una laurea in legge. Diventando così, dal 2009, il responsabile del settore trasporti del sindacato olandese FNV.

Edwin Atema, più battaglie per vincere la guerra

E proprio in seguito alle sue denunce e a quelle del suo sindacato, lo scorso settembre, la multinazionale dell’arredamento Ikea ha rinunciato a consegnare le merci ai propri grandi magazzini situati in Olanda con veicoli guidati da autisti dell’Est europeo sottopagati. Una vittoria contro il dumping sociale che si è trasformata nel contratto firmato con un’azienda locale che paga il giusto.

Edwin Atema

Col sostegno del movimento sindacale tedesco Verdi (da non confondere con gli ambientalisti) Atema e la FNV hanno poi lanciato per il 2019 l’iniziativa Faire Mobilität (mobilità corretta) che, facendo leva sull’opinione pubblica e sui consumatori, vuole costringere le aziende a rinunciare al dumping sociale nei confronti degli autisti. Dopo la grande distribuzione, sono ora entrati nel mirino di FNV i costruttori di automobili, così come quelli di autocarri, che pubblicano in rete paginate di codici etici, in molti casi bilanci etici annuali, ma poi non si preoccupano di ricorrere ai bisarchisti peggio pagati d’Europa per la consegna finale, come dimostrano le targhe esotiche dei mezzi utilizzati.

Il video-documentario che apre gli occhi sul dumping

Per arginare il fenomeno del dumping con le bisarche, anche grazie al sostegno di un gruppo internazionale di cronisti del team Investigate Europe, Edwin Atema ha realizzato il documentario in inglese ‘Exploitation across Europe in road transport supply chain automotive industry’ (Sfruttamento in Europa nel settore del trasporto bisarche), disponibile su youtube, che documenta come anche aziende rinomate, uno per tutti l’olandese De Rooy, sì proprio quello mitico che corre e vince alla Dakar, ricorrano tranquillamente alle filiali estere fasulle per ridurre il costo del trasporto.

Edwin Atema

Parte integrante del report è l’interessante tabella messa a punto in Belgio (qui sotto l’elaborazione di Vado e Torno con i quattro Paesi big Ue messi a confronto con il primo e l’ultimo in classifica), in cui per 15 diversi Paesi si mettono a confronto stipendi degli autisti, costi sociali e costi complessivi.

Gli stipendi degli autisti? Il paradiso è in Belgio e Germania

Tabella riferita al 2016 che mette in luce come il Portogallo, con circa 26 mila euro, sia il ‘peggior pagatore’ a occidente. Seguono la Slovenia (24.034), la Slovacchia (21.748), la Polonia (19.813), la Cechia (19.667), l’Ungheria (18.957), la Lituania (18.008) la Romania (17.868) e giù sino agli inferi della Bulgaria.

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