Entra la Grecia, mentre i Paesi Bassi restano ancora a guardare. Così si è concluso l’ultimo vertice tenutosi lo scorso 14 maggio a Bruxelles tra ministri e rappresentati della cosiddetta ‘Road Alliance’, l’unione tra Paesi Ue nata per contrastare il fenomeno del dumping sociale nel mondo dell’autotrasporto.

Road Alliance

Con l’ingresso della Grecia diventano undici le bandiere aderenti alla ‘Road Alliance’: il Paese ellenico si va infatti ad aggiungere ad uno schieramento già formato da Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Svezia e Svizzera. Al termine della riunione, la ‘Road Alliance’ ha diffuso un comunicato con le considerazioni sulla modifica delle norme comunitarie sull’autotrasporto attualmente in discussione.

La lotta al cabotaggio passa per il Pacchetto sulla Mobilità

L’alleanza ha ribadito l’opposizione a qualsiasi liberalizzazione del cabotaggio, che potrà avvenire solo quando saranno armonizzate le legislazioni sociali di tutti i Paesi comunitari. Contraria anche alle modifiche sui tempi di guida e di riposo, mentre si chiede all’Unione Europea di promuovere meccanismi più efficaci per il coordinamento e l’applicazione dei controlli per verificare, nella pratica, la corretta applicazione delle norme applicabili al settore.

“La maggior parte delle proposte presentate negli ultimi mesi dalla Presidenza in merito al Pacchetto sulla Mobilità non rispettano questi obiettivi – spiega il comunicato della Road Alliance – Queste proposte rischiano di mantenere l’incertezza giuridica e le divergenze nell’interpretazione dei regolamenti, rendendo più difficili i controlli e portando a un deterioramento delle condizioni di lavoro degli autotrasportatori e della sicurezza stradale, esacerbando ulteriormente il dumping sociale, la concorrenza sleale e le pratiche sistematiche di cabotaggio a scapito del già fragile equilibrio dei mercati europei e nazionali“.

‘Road Alliance’, più trattative in corso sullo stesso tavolo

“I testi elaborati finora non tengono sufficientemente conto delle osservazioni fatte in molte occasioni dai Paesi che rappresentiamo, principalmente per quanto riguarda il distacco di lavoratori, il cabotaggio, i tempi di guida e i periodi di riposo – prosegue il comunicato – Questi problemi hanno un impatto diretto sulla vita dei lavoratori europei”. L’alleanza respinge quindi le nuove proposte della Presidenza europea, che “non costituiscono un progresso nella ricerca di un vero compromesso che impedisca in modo efficace e concreto l’abuso del diritto europeo del trasporto su strada“.

Inoltre, “il Pacchetto Mobilità deve essere compreso in un approccio completo e dettagliato. Non possiamo accettare un testo che non sia adeguatamente equilibrato”. Al termine della sua dichiarazione, la Road Alliance invita la Presidenza a prendere in considerazione le richieste formulate dai Paesi che la compongono: “Siamo pronti a elaborare compromessi su una base ragionevole ed equilibrata, in modo da poter offrire ai cittadini dell’Unione europea un trasporto stradale di alta qualità che rispetti la sicurezza e le condizioni di vita di tutti. In caso contrario un accordo entro giugno rischia di essere compromesso“.

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Road Alliance
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