Documento Unico di Circolazione, l’automotive lancia (di nuovo) l’allarme: “serve proroga”. Tempi di lavorazione pratiche aumentati fino al 60%
Le associazioni automotive lanciano di nuovo l'allarme: l'entrata in vigore della nuova disciplina del Documento Unico di Circolazione in tempi così brevi, non permetterebbe una corretta applicazione
Una nuovo grido d’allarme del comparto automotive, l’ennesimo dopo i reiterati appella che si susseguono da più di un mese: il nuovo sistema digitale su cui si appoggia la nuova disciplina della Documento Unico di Circolazione (DU) sta riscontrando diverse problematiche e non funziona correttamente, provocando gravi ritardi. A denunciarlo, ancora una volta, le rappresentanze dell’intero comparto automotive nazionale (ANFIA, ANIASA, ASSILEA, FEDERAUTO, UNASCA e UNRAE).
Le associazioni di categoria, considerate le criticità registrate, hanno chiesto con urgenza la proroga del termine per l’entrata a regime della nuova disciplina del Documento Unico (DU) di circolazione e proprietà degli autoveicoli, prevista per il prossimo 31 marzo. “Il sistema del Documento Unico di circolazione – tuonano nella nota con cui hanno richiesto la proroga – ancora non funziona a dovere, lo confermano i costi causati dalle criticità e dai disservizi che continuano a caratterizzare il nuovo sistema.
Documento Unico di Circolazione, serve più tempo. Penalizzato tutto il comparto e la mobilità
Le Associazioni “continuano ad evidenziare la lentezza e l’inadeguatezza della procedura digitale che ha triplicato i tempi di emissione dei documenti e quindi i costi per l’utente, con evidenti riverberi negativi sull’intero comparto auto. A pochi giorni dalla definitiva entrata a regime del sistema, prevista per il 31 marzo, l’obiettivo è anzitutto avere certezze di tempi adeguati a testare e affinare le procedure relative all’autotrasporto, mai prima d’ora lavorate nel Documento Unico e non solo”.
Le Associazioni, dopo aver ribadito la necessità del coinvolgimento diretto “in un tavolo tecnico per risolvere le persistenti lacune, sottolineano come il conto dei disservizi dell’ultimo anno sia altissimo, con tempi che sono aumentati mediamente dal 40 al 60%. Un inaccettabile aumento generato dall’inefficienza del sistema digitale che anziché semplificare la vita dell’automobilista e delle imprese determina numerose problematiche con aggravio di tempi e costi”.
“Se, infatti, prima dell’introduzione del Documento Unico, i tempi di erogazione dei documenti di circolazione e proprietà erano accettabili ed il sistema era funzionale, oggi pratiche che un tempo venivano lavorate in pochi minuti rimangono “appese” anche per oltre mezz’ora. Se cambiamento epocale doveva essere, occorre tempo per tenere fede a questa promessa. I disagi che le imprese rappresentate stanno subendo quotidianamente non sono più sopportabili”.