Documenti contraffatti: il caso delle patenti ‘made in Turchia’
È l’ultima novità del supermercato italiano dell’illegalità applicata all’autotrasporto: patenti turche false da riconvertire in patenti italiane valide per guidare i tir. Finora ne sono state trovate trentotto di patenti turche false, di cui una decina per la guida di veicoli industriali, utilizzate per ottenerne altrettante italiane (questa volta autentiche) presentando la richiesta di voltura in […]
È l’ultima novità del supermercato italiano dell’illegalità applicata all’autotrasporto: patenti turche false da riconvertire in patenti italiane valide per guidare i tir. Finora ne sono state trovate trentotto di patenti turche false, di cui una decina per la guida di veicoli industriali, utilizzate per ottenerne altrettante italiane (questa volta autentiche) presentando la richiesta di voltura in questo caso alla Motorizzazione Civile di Torino.
A usarle, cittadini turchi residenti in Italia, tra Piemonte, Lombardia, Lazio e Toscana. Lo ha scoperto la Polizia locale, che ha denunciato tutti i richiedenti, ovvero 36 uomini e due donne. Ventitré risiedono nel capoluogo piemontese e le loro abitazioni sono state perquisite, come quelle degli altri indagati, lo scorso 30 marzo.
Un unico centro di produzione dei documenti falsi?
La falsità dei documenti è stata accertata con l’ impiego di apparecchiature sofisticate del laboratorio del nucleo investigazioni scientifiche e tecnologiche della Polizia Municipale, attraverso una complessa analisi dei materiali e degli inchiostri. E la Procura ha aperto un’indagine sulla vicenda, coordinata dal capo del pool reati contro la pubblica amministrazione, Andrea Beconi.
L’ipotesi di reato è, oltre al concorso nella falsità materiale del documento di guida straniero, di induzione in errore di pubblico ufficiale sulla base di falsi documenti da parte del privato. Ma gli inquirenti pensano esista un unico centro di produzione dei documenti falsi che si sta cercando di individuare e smantellare, oltre naturalmente alla rete che gestisce il traffico. Il timore infatti è che possano esserci in circolazione autisti turchi che non avevano nemmeno la patente in Turchia.