Divieti Brennero, l’autotrasporto europeo scrive alla Commissione UE per intervenire contro l’Austria
Per le associazioni firmatarie le misure austriache non rispettano le norme comunitarie. Richiesto l'avvio della procedura di infrazione
Il dado è tratto: 13 sigle dell’autotrasporto e della logistica europee, tra cui figura anche l’IRU (International Road Transport Union, una delle più grandi sigle al mondo di trasporti) hanno inviato una lettera al presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, chiedendo formalmente di intervenire per porre un argine ai divieti unilaterali austriaci sull’Asse del Brennero. La scelta è stata dettata dai continui disagi che quotidianamente gli autotrasportatori di mezza Europa si trovano a dover affrontare su un asse, quello del Brennero, su cui passano oltre 7000 camion al giorno e che per molte imprese, tra divieti per classi merceologiche e ambientali, è diventato una vera e propria croce, con i tempi delle consegne dilatati all’inverosimile. L’obiettivo, hanno ribadito le sigle, è quello di garantire la continuità dell’approvvigionamento delle merci.
Divieti Brennero, le mosse dell’autotrasporto europeo per scongiurare una nuova crisi
Come si legge nella nota congiunta che è stata rilasciata, le associazioni, come avevano già sottolineato in un’altra missiva dello scorso marzo (rimasta inascoltata), hanno ribadito ancora una volta la loro richiesta alla Commissione europea di adempiere al suo ruolo di custode dei trattati UE e di fermare le misure anti-transito dell’Austria, ritenute unilaterali e illegali, in quanto totalmente discordanti rispetto alle normative comunitarie di libero transito delle merci. Qualche mese fa un’iniziativa simile era stata annunciata da tre sigle dell’autotrasporto italiano – ANITA, FAI e FEDIT – che avevano perfino intrapreso un’azione legale nei confronti della stessa Commissione UE per la mancata messa in mora dell’Austria dopo i reiterati avvisi.
In questa occasione, nella missiva inerente i divieti del Brennero, sono stati inseriti anche una serie di esempi specifici per mettere in luce le criticità che hanno colpito le nazioni confinanti, tra cui l’Italia e la Germania. Tra questi spicca, per esempio, il blocco della movimentazione in Tirolo l’ultima settimana di novembre che aveva provocato un grave tamponamento con un’autocisterna e la chiusura dell’autostrada A8 in entrambe le direzioni per più di 24 ore, creando decine di chilometri di code in Baviera.
Tanti, troppi i disagi registrati nelle nazioni confinanti
Inoltre, a causa delle finestre temporali sempre più stringenti per i camion dettate dai divieti, la congestione massiccia del traffico, con code fino a 70 km, è diventata praticamente un evento regolare in Baviera. Questo ha portato a un inquinamento irragionevole per i residenti e l’ambiente sul lato tedesco della valle dell’Inn. A tutto ciò si aggiunge il fatto che i camionisti coinvolti devono aspettare in condizioni precarie, senza accesso ai servizi igienici, mettendo a dura prova una professione che è già in estrema sofferenza per una carenza endemica di autotrasportatori.
Inoltre, stando ad altri dati snocciolati nella missiva, in seguito al deterioramento della situazione 2,31 milioni di camion sono comunque passati attraverso l’autostrada del Brennero: per trasferirli su rotaia sarebbero stati necessari 428 treni RoMo (Autostrada Viaggiante) al giorno, ma attualmente solo circa 30 treni RoMo viaggiano quotidianamente sull’asse del Brennero. La ferrovia non fornirà una capacità sufficiente per trasferire il trasporto merci su strada nel prossimo futuro, poiché il completamento del tunnel del Brennero non è previsto fino al 2032 al più presto e il completamento delle vie di accesso sul lato tedesco e italiano richiederà probabilmente decenni.