Arriverà entro domani, mercoledì 13 marzo, la replica dell’Austria al ricorso presentato dal MIT a Bruxelles. Lo ha comunicato alla stampa tirolese il governatore del Tirolo, Anton Mattle. Il ricorso riguarda i divieti unilaterali imposti per ragioni ambientali ai mezzi pesanti dalle autorità austriache sull’asse stradale del Brennero. 

I blocchi provocano code chilometriche sulla carreggiata nord dell’autostrada A22 del Brennero e grossi disagi in territorio italiano. Le associazioni dell’autotrasporto criticano da tempo i limiti imposti dall’Austria perché ostacolano la libera circolazione delle merci, violando così i principi basi dell’Unione europea.

In Austria ogni anno transitano alla frontiera 2,5 milioni di tir con quasi 900.000 mezzi pesanti che preferiscono fare questo percorso, seppure più lungo, per pagare meno pedaggio. A seguito dei divieti e del limite di 100 chilometri per le autovetture la situazione dell’inquinamento sembrerebbe essere migliorata.

“Sembra quasi che i messaggi che provengono dall’Austria abbiano lo scopo di sostenere una tesi insostenibile e incompatibile con il principio fondamentale sul quale si è costituita l’Europa, cioè la libertà di circolazione delle merci e delle persone”, ha commentato Paolo Uggèpresidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani (FAI-Conftrasporto).

“I principi, peraltro a suo tempo condivisi dall’Austria, sono intoccabili – aggiunge Uggè –. L’Italia, perché è stato il Governo italiano a presentare il ricorso in Commissione per ottenere un preciso intervento, ha sollevato una questione che penalizza non solo il trasporto, ma l’intero sistema produttivo nazionale”.

“La soluzione che l’Austria sostiene si regge sugli slot che è una riedizione riveduta e corretta del sistema degli ‘eco-punti’, bocciata nel 2004 con 14 voti contrari e uno solo favorevole, tanto che il sistema introdotto dal ministro Gorbach venne sospeso”, ricorda Uggè.

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