DAF XF, nel 1997 l’annuncio al Salone di Bruxelles. Ecco la sua storia
Il battesimo alla fiera belga sul finire degli anni '90. Di fatto si tratta dell'ultimo modello tutto olandese, sviluppato prima dell’acquisizione del Marchio da parte di Paccar
Adesso che il centro della ribalta se lo sono preso gli inediti XG e XG Plus, ovvero i primi pesanti stradali a recepire le novità introdotte dalla normativa europea, e che di fatto anticipano quella rivoluzione in senso green che Daf sta attentamente considerando attraverso l’ibrido plug-in e ancora più avveniristicamente con l’idrogeno, parlare di ciò che è stato quasi un quarto di secolo fa, nel 1997, l’anno del cambio della guardia tra l’uscente 95 e l’entrante Serie DAF XF, può anche far sorridere.
Eppure, in fondo, i fiammanti XG e XG Plus, proprio a quella stagione di avvio della seconda vita di DAF (acquisita dagli americani di Paccar nel 1996) in qualche modo si rifanno. Almeno per quanto riguarda la cabina, la cui genesi è addirittura precedente lo stesso battesimo della Serie XF. Un modello, quest’ultimo, che ha fatto da spartiacque nella storia del Marchio olandese. Come scrive Vado e Torno (sul n. 5/1997), è stato infatti l’ultimo sviluppato dal Marchio di Eindhoven «senza i dollari freschi della neo acquirente Paccar», prima cioè del passaggio del Costruttore olandese sotto l’ombrello (provvidenziale) del colosso a stelle e strisce.
DAF XF, la leadership di mercato è sua
Ed è oggi, con l’attuale generazione, l’autentico trascinatore delle vendite Daf, che proprio nel segmento dei trattori stradali vanta un’importante e significativa leadership di mercato in numerosi paesi europei, dalla Francia al Regno Unito. Tutto è cominciato proprio in quel 1997, con il Daf Xf 95, svelato in anteprima nel mese di gennaio in occasione del Salone di Bruxelles, subito capace di imporsi, scrive Vado e Torno, come «camion easy rider, semplice da usare, da riparare, ancora tutto imperniato sulla meccanica, che lascia ben poco spazio all’elettronica».
Rispetto al predecessore 95, forte di un’aerodinamica migliorata, una cabina funzionale con una plancia che è «quanto di meglio si possa desiderare. Zero spigoli, tanto spazio e materiali di ottima qualità». E in sala macchine un 12,6 litri in tre potenze (483, 428 e 381 cv, l’ultima non per il mercato italiano), affiancato da un 14 litri Cummins che sale da 507 a 530 cv.