Questa mattina intorno alle 10.30 è crollato un viadotto sul fiume Magra, ad Aulla in provincia di Massa Carrara, non distante dal confine tra Liguria e Toscana. Il ponte, gestito dalla rete Anas, si trova nella frazione di Albiano Magra e collega la Strada Provinciale 70 alla Strada Provinciale 62, verso Santo Stefano Magra. I resti del viadotto – ormai solo tronconi – si trovano nel letto del fiume.

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Nel crollo del viadotto sono rimasti coinvolti due furgoni, uno del corriere Bartolini e uno dell’assistenza Tim. I conducenti sono stati prontamente soccorsi dal 118 e dai vigili del fuoco e sono stati trasportati in ospedale.  Entrambi sono in codice giallo anche se soltanto uno dei due sembrerebbe ferito, con un trauma toracico mentre l’altro sarebbe sotto shock. Sono stati trasferiti rispettivamente all’ospedale di Pisa e al Sant’Andrea della Spezia. I soccorritori stanno perlustrando l’area per scongiurare la presenza di altre persone sotto le macerie. Italgas ha fatto sapere che la fuga di gas, a causa della rottura delle tubature crollate insieme al viadotto, è già stata risolta con la chiusura dei flussi che, per ora, interessano solo il comune di Caprigliola.

Il 3 novembre scorso i tecnici dell’Anas avevano fatto delle ispezioni tecniche per verificare l’integrità strutturale del ponte, dopo che le abbondanti piogge autunnali dello scorso anno avevano fatto emergere una crepa preoccupante sull’asfalto, notata anche da numerosi automobilisti. Stando alle parole di Gianni Lorenzetti, il presidente della provincia di Massa Carrara, ai tempi “fu dichiarato che non sussistevano condizioni di pericolosità e il ponte fu riaperto alla circolazione senza limiti di traffico.  “Il ponte – spiega Lorenzetti – è importantissimo per la popolazione dell’alta Lunigiana, punto di collegamento sia con i primi territori della Liguria sia con il resto della Toscana”.

Tempestivo l’intervento della ministra Paola De Micheli: dopo aver contattato Roberto Valettini, il sindaco del comune toscano per verificare la condizione di salute delle persone coinvolte, ha subito esortato Anas a stilare una relazione su quanto accaduto.

Cosa sarebbe successo se non ci fossero state in vigore le disposizioni restrittive contenute negli ultimi Dpcm, con tutti gli italiani a casa per arginare la diffusione dei contagi da coronavirus? La strage è stata miracolosamente evitata, insieme al rischio che si ripetesse un nuovo Morandi ma ciò non deve assolutamente far abbassare la guardia nei confronti di un tessuto infrastrutturale nazionale da anni vetusto e pericolante.

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