CQC, dibattito aperto: quiz più adatti agli ingegneri che a guidare un tir. Meglio investire sulla pratica?
"La forza di resistenza aerodinamica all’avanzamento del veicolo è proporzionale al quadrato della velocità?" è una delle mirabolanti domande fatte agli aspiranti camionisti per ottenere la certificazione. Giusto che i quiz siano complessi, o va riformato l'intero sistema di assegnazione della CQC?
Non si placa il dibattito intorno ai quiz sulla CQC, la carta di qualificazione del conducente necessaria per svolgere attività professionale nell’autotrasporto. A sollevare la questione delle oggettive difficoltà dei quiz era stato, qualche settimana fa, il presidente di FAI Bergamo, Giuseppe Cristinelli, che aveva proposto una riforma del sistema che permettesse di concentrarsi più sulla parte pratica delle prove. Di contro, la portavoce di Ruote Libere, Cinzia Franchini, si era opposta a una revisione che togliesse centralità e importanza alla CQC, ritenuta ancora cruciale per la professione di autista.
Di sicuro, la questione della carenza di autisti, da più parti denunciata a livello non solo italiano ma globale, impone delle riflessioni. L’ha dimostrato, peraltro, l’IRU, plaudendo alla proposta della Commissione UE di abbassare l’età di accesso, appunto, ai quiz e alla patente abilitante a 18 anni, subito dopo la fine del percorso scolastico.
I quiz per la CQC, conosciamoli meglio
Ma come sono strutturate le domande dei famosi quiz della CQC? “La forza di resistenza aerodinamica all’avanzamento del veicolo è proporzionale al quadrato della velocità?” è una delle mirabolanti domande fatte agli aspiranti camionisti per ottenere la certificazione. Tante, a questo proposito, sono state le reazioni. Ne riportiamo alcune emerse nelle scorse settimane.
Alcune reazioni sparse
“Ho dovuto imparare regole e insegnamenti assurdi, dovrebbero investire maggiormente sulla pratica e sulle persone”. “A chi fosse sfuggito segnalo che proprio questo signore della Fai di Bergamo (Cristinelli, ndr), che adesso denuncia la follia burocratica (già che ci siamo a uno che vuole fare l’infermiere chiediamo di spiegare per filo e per segno come si fa un intervento a cuore aperto), è lo stesso che tempo fa ha proposto al ministero dei Trasporti di istituire un ‘foglio rosa’ con il quale il neopatentato possa fare pratica, sul camion, affiancato da un conducente esperto-tutor”.
“Quando un ragazzo riesce a prendere la patente per il camion vuol dire che lo sa guidare. Allora a che cosa serve il Cqc? A fregare soldi”. “La burocrazia, i quiz servono a generare guadagni per l’Italia che non lavora. Ma quanto ancora li vogliamo sopportare?”. “Conseguire una patente superiore non significa saper guidare un mezzo pesante. Insieme alla Cqc va riformato anche il percorso di conseguimento della patente”. Il dibattito è ufficialmente aperto.