Correva l’anno… 1959, nasce la cintura di sicurezza
Sessantasei anni fa Volvo brevetta il sistema, ma consapevole dell’importanza, lo mette gratuitamente a disposizione di tutti. Leggi l’articolo completo su Vado e Torno di gennaio/febbraio.
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La notizia del conferimento delle cinque stelle, ovvero del punteggio massimo previsto, assegnate in un test di sicurezza dall’ente indipendente Euro Ncap ai modelli Volvo Trucks Fh Aero e Fm, valutati insieme ad altri modelli di camion di marchi diversi, non può certo costituire una sorpresa.
Al di là del giustificato orgoglio con cui a Göteborg è stata appresa e rilanciata la notizia, come ha sottolineato nell’occasione Roger Alm, presidente di Volvo Trucks: «La sicurezza è per noi un valore fondamentale e una pietra miliare del nostro patrimonio. La sicurezza ci guida fin dall’inizio della nostra azienda e con il lancio di ogni nuovo prodotto rendiamo i nostri camion ancora più sicuri».
Verità facilmente riscontrabile guardando allo sviluppo e alla costante evoluzione dei modelli firmati dal costruttore di Göteborg, leggeri o pesanti, stradali e offroad. La sicurezza, insomma, non è soltanto l’architrave dell’azione di Volvo Trucks, bensì è impressa nel suo Dna.
La notizia delle cinque stelle ai due pesanti svedesi, rappresenta dunque l’occasione per riavvolgere il film della storia e andare a quel 1959 in cui l’allora trentanovenne ingegnere Nils Bohlin, fresco responsabile della sicurezza in Volvo, sollecitato dall’allora presidente Gunnar Engellau, sviluppa e mette a punto la cintura di sicurezza a tre punti, sistema di protezione per la persona che verrà inserito tra gli otto brevetti che più hanno influito sulla storia dell’umanità tra il 1885 e il 1985.
Il sistema a “V” che trattiene sia la parte superiore sia quella inferiore del corpo è infatti facile da “indossare” e più efficiente rispetto ai precedenti. A quel punto, Volvo che fa? Non lo tiene per sé, ma lo rende disponibile gratis a tutti i costruttori. Perché la sicurezza sia universale.
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