Correva l’anno: 1990. Renault Magnum, tanta voglia di stupire
Che fosse destinato a lasciare un’impronta lo si era capito fin da principio. Il Magnum, scriveva Vado e Torno nel servizio di presentazione apparso sul n.6/1990 «è un camion veramente innovativo», un modello «che spezza la tradizione e propone soluzioni originali, pensate con la massima razionalità, molto promettenti sul piano della sicurezza e del comfort».
Ripercorriamo la storia di un camion iconico come il Renault Magnum. Sono, infatti, passati trentadue anni dal lancio e ormai quasi dieci da quando, nello stabilimento di Bourg-en-Bresse, le linee di produzione sfornavano l’ultimo esemplare, prima di lasciare la scena alla nuova Serie T, ma il Magnum non è stato affatto dimenticato. E sempre, quando ancora oggi capita di vederne uno, lo sguardo non può non soffermarsi su questa autentica icona che ha fatto la storia non solo di Renault (oggi Renault Trucks) e più in generale del trasporto.
Renault Magnum: come lo presentava Vado e Torno nel 1990
Che fosse destinato a lasciare un’impronta lo si era capito fin da principio. Il Magnum, scriveva Vado e Torno nel servizio di presentazione apparso sul n.6/1990 «è un camion veramente innovativo», un modello «che spezza la tradizione e propone soluzioni originali, pensate con la massima razionalità, molto promettenti sul piano della sicurezza e del comfort».
Niente prima e nessuno dopo è stato come lui. Al piano superiore la cabina ‘integrale’ (3.770 mm di altezza) con pavimento piatto, niente plancia ma solo un cruscotto avvolgente, 1.870 mm di verticale libera (che sarebbero diventati due metri nel 2008). Al piano inferiore, completamente separato, il ‘modulo tecnico’, la sala macchine presidiata dal motore V8 di 16,4 litri per 503 cavalli. E poi i gradini per l’accesso posizionati dietro l’asse sterzante. In quel 1990 ancora non lo sapevamo, ma era nato un mito.