Coronavirus, un piano d’emergenza per i trasporti nazionali
Il Coronavirus rischia di contagiare l’intera economia mondiale. Trasportounito, l’Associazione Nazionale Trasportatori Professionali, è al lavoro su un piano d’emergenza da presentare al Ministero dei Trasporti. Secondo una nota rilasciata dall’associazione, le conseguenze del Coronavirus si riverseranno pesantemente non solo su tutto il settore degli autotrasporti, ma anche sulle rotte marittime dei traffici container: previste […]
Il Coronavirus rischia di contagiare l’intera economia mondiale. Trasportounito, l’Associazione Nazionale Trasportatori Professionali, è al lavoro su un piano d’emergenza da presentare al Ministero dei Trasporti. Secondo una nota rilasciata dall’associazione, le conseguenze del Coronavirus si riverseranno pesantemente non solo su tutto il settore degli autotrasporti, ma anche sulle rotte marittime dei traffici container: previste diminuzioni superiori al 30% nel carico trasportato da ogni singola nave sulle rotte fra il colosso asiatico e il Vecchio continente.
Coronavirus, lo stato attuale
Le vittime del Coronavirus sono quasi 1900, i contagiati più di 73.000 di cui 72.000 nella Cina continentale e quasi 1000 nel resto del mondo, con un picco sulla nave da crociera Diamond Princess (più di 400), attualmente messa in quarantena nella baia di Yokohama. Ma il tasso di mortalità resta relativamente basso, intorno al 2%. Con la psicosi da contagio che non accenna a diminuire e l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha inviato i suoi esperti nella provincia focolaio dell’epidemia (quella dello Hubei) per evitare inutili allarmismi, anche il mondo dei trasporti inizia a subire il contraccolpo seguito al rallentamento economico del Dragone. La coincidenza tra Capodanno Cinese e diffusione dell’epidemia sta avendo infatti ripercussioni nefaste su tutto il settore: il 40 e il 50% degli autisti di TIR cinesi attualmente non è operativo. Ogni giorno il funzionamento della catena logistica mondiale sta diventando sempre più problematico a causa dello stallo del movimento in-out dei container nei grandi porti della Cina.
Le misure d’emergenza previste
“Inevitabilmente questa flessione si ripercuoterà anche sui volumi dei porti e dei terminal italiani – viene affermato nella nota – colpendo direttamente la catena del trasporto e generando una crisi sull’autotrasporto italiano chiamato da un lato, ad affrontare un certo rincaro nei prezzi del carburante (dopo il temporaneo calo causato più da logiche geopolitiche che da un effettivo rapporto fra domanda e offerta), e dall’altro le conseguenze destinate ad accentuarsi ogni giorno di più di una contrazione dei traffici e quindi della domanda di trasporto”.
20%: questa la percentuale del calo previsto, sia import che export per quasi tutte le realtà legate a doppio filo con la Cina. Proprio per evitare che le conseguenze economiche del Coronavirus diventino ancora più pesanti , con danni economici che da congiunturali si trasformino poi in strutturali, Trasportounito sta lavorando ad un piano di emergenza da presentare al Ministero dei Trasporti. Tra le misure straordinarie ventilate si trovano ammortizzatori sociali, strumenti di flessibilità che favoriscano riconversioni aziendali anche tramite detassazione, defiscalizzazione e procedure di sospensione crediti delle realtà più a rischio come, per esempio, il porto di Genova, già fortemente provato dalle carenze infrastrutturali e dal crollo del ponte Morandi nell’agosto 2018.