Coronavirus, nessuna limitazione per i trasporti e le merci nella zona rossa
La preoccupazione per l’emergenza Coronavirus è tanta, inutile negarlo. Dopo il nuovo Dpcm 8 marzo, emanato dal Governo durante la scorsa notte, che prevede l’allargamento della zona rossa all’intera Lombardia e ad altre 14 province (non più 11 come era invece trapelato nelle prima bozze durante la serata di sabato), molti autisti e addetti della […]
La preoccupazione per l’emergenza Coronavirus è tanta, inutile negarlo. Dopo il nuovo Dpcm 8 marzo, emanato dal Governo durante la scorsa notte, che prevede l’allargamento della zona rossa all’intera Lombardia e ad altre 14 province (non più 11 come era invece trapelato nelle prima bozze durante la serata di sabato), molti autisti e addetti della logistica si sono giustamente chiesti a quale tipo di restrizioni sarebbe andato incontro l’intero settore dei trasporti. Il Mit ha sciolto ogni dubbio: durante il periodo di contenimento per far fronte all’emergenza Covid-19, dall’8 marzo al 3 aprile, non ci sarà nessuna limitazione al transito delle merci provenienti dalla filiera produttiva da e per i territori soggetti alle nuove misure contenitive.
I chiarimenti del Ministero dei Trasporti
Purtroppo la situazione in cui ci troviamo non ha precedenti nella storia della Repubblica e alcuni punti dell’ultimo Dpcm, sin da subito, sono apparsi molto confusi, cogliendo di sorpresa perfino le amministrazioni regionali. Nel primo pomeriggio Attilio Fontana, il governatore della Lombardia, per rassicurare le parti ha dichiarato ai microfoni del TgR che, per quanto riguarda i trasporti, il premier Conte gli ha assicurato che non ci sarebbero state limitazioni. Tuttavia non si era capito se la dichiarazione fosse riferita ai trasporti interni alle zone interessate o su quelle di tutto il territorio nazionale. Nel pomeriggio il Ministero dei Trasporti, con una nota, ha chiarito i punti ancora opachi, precisando che le linee guida scritte in merito alla movimentazione merci arriveranno a breve.
“Le limitazioni introdotte oggi – viene spiegato nella nota – non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Pertanto, salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i trasfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa”. Quindi per tutti i camionisti che passeranno i confini regionali delle zone interessate dal Dpcm non ci saranno limitazioni di movimento. Viene inoltre precisato che tutti gli autisti potrebbero essere sottoposti a controlli dalle forze di polizia, pertanto è necessario munirsi di documenti di trasporto o di fatture di accompagnamento, che comprovino il motivo lavorativo.
Il discorso sulla movimentazione degli autotrasportatori si applica anche alle merci che “possono entrare ed uscire dai territori interessati. L’attività degli operatori addetti al trasporto è un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”.
Assolombarda, le regole da rispettare per fare fronte comune contro il Coronavirus
Assolombarda e Confindustria, riprendendo quanto detto dal Mit, hanno poi fatto un elenco delle misure da adottare per prevenzione e cautela nei riguardi di tutti i trasportatori e dei cittadini:
a) limitare la discesa dai mezzi degli autisti e munirli di dispositivi medici a protezione di mani, naso e bocca;
b) qualora il carico/scarico richieda la discesa dal mezzo rispettare, in aggiunta, la misura di sicurezza della distanza di un metro tra le persone;
c) trasmettere la documentazione di traporto in via telematica.
Iniziano a sbatterci le porte in faccia
Tutta un’altra storia per quanto riguarda i trasporti internazionali soggetti, di giorno in giorno, all’evolversi della situazione. Dall’Austria, già in rotta di collisione prima dell’emergenza Coronavirus a causa dei divieti del Brennero, non arrivano rassicurazioni: “Inizieremo i controlli sanitari alla frontiera con l’Italia per disincentivare il più possibile che italiani vengano da noi e che austriaci si rechino in Italia – ha esordito il cancelliere austriaco Kurz alla televisione di Stato – solo così si può ridurre il rischio di contagi. L’Italia sarà colpita molto duramente, ma anche l’Austria non resterà senza conseguenze”. “Dobbiamo evitare che vi sia una rapida diffusione del Coronavirus contemporaneamente all’influenza – ha poi concluso il cancelliere. “Non ci sarà solo una restrizione del traffico aereo con l’Italia ma dovremo anche valutare ogni giorno quali misure prendere”. Non resta che aspettare.
Vi ricordiamo che per qualunque esigenza potete chiamare i numeri verdi regionali. Nei casi più critici e solo se indispensabile (per evitare di appesantire un sistema sanitario già allo stremo) contattate i numeri di emergenza 112 o 1500.