Nell’elenco di risposte che sono state pubblicate sul sito del Governo questo pomeriggio, per fare chiarezza e delucidare i dubbi di tutti i cittadini in merito alle disposizioni del nuovo Dpcm 9 marzo (soprannominato Decreto #IoRestoaCasa), c’è anche una sezione dedicata al mondo dei trasporti. Il decreto, firmato da Conte nella tarda serata di ieri, per il Coronavirus estende la zona rossa lombarda e delle 14 province di domenica a tutta l’Italia, ora “zona protetta” a cui verranno applicati i provvedimenti restrittivi di cui si è già ampiamente parlato: sospensione degli eventi pubblici (manifestazioni, meeting ecc), delle competizioni sportive di qualunque ordine e disciplina, chiusura dei musei e dei cinema nonché di tutti i locali dopo le 18, divieto di spostamenti se non per tre ragioni ovvero comprovati motivi lavorativi (con apposita autocertificazione), necessità (spesa per alimenti ecc) o urgenze sanitarie.

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Coronavirus, la risposta del Governo agli autotrasportatori

Nonostante la circolare del Ministero dei Trasporti avesse provato a fare chiarezza – appellandosi all’art. 1 del decreto 8 marzo 2020 – le direttive delle regioni, almeno fino al momento della firma del Dpcm 9 marzo, andavano decisamente in senso opposto. I dubbi erano tanti, non ultimo quello inerente agli spostamenti di tutti quegli autotrasportatori residenti nelle zone gialle ma che, per esigenze, lavorative si sarebbero trovati costretti a transitare per zone rosse. Problema che ora con la “zona protetta” estesa a tutta la penisola, come già detto, non sussiste più. Quindi come si devono comportare gli autisti? Si spera che l’elenco di risposte inerenti al mondo di trasporti (qui di seguito) possa finalmente fare un po’ di chiarezza in un momento di grande confusione, con l’epidemia di Coronavirus che non accenna a rallentare:

  1. Sono previste limitazioni per il transito delle merci?
    No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
  2. I corrieri merci possono circolare?
    Sì, possono circolare.
  3. Sono un autotrasportatore. Sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
    No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
  4. Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea?
    No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta  è considerata esigenza lavorativa.
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Foto Fabio Ferrari / LaPresse

Linee guida sanitarie e comportamentali fondamentali

Per le associazioni di categoria i chiarimenti arrivati da Palazzo Chigi, inerenti agli spostamenti degli autotrasportatori, sono un deciso passo avanti in questi giorni concitati, ma ancora non bastano poiché mancano linee guida sanitarie e comportamentali condivise, sia ministeriali che europee.  “Grande attenzione, adeguata prudenza e conseguenti interventi operativi attraverso protocolli condivisi e coordinati con le Autorità di riferimento. Questo è quanto stanno mettendo in campo le Associazioni della logistica e dei trasporti – sostiene Andrea Gentile, presidente di Assologistica – nell’affrontare l’emergenza da Covid-19. Il tutto secondo una logica di collaborazione da parte degli attori di un settore che intende fare fronte comune, in vista non solo della difficile situazione presente, ma anche del post-evento emergenziale”.

“Le dichiarazioni debbono quindi essere chiare e comprensibili, onde non aggiungere danni ad altri danni. Siano precisate, dunque le dichiarazioni riportate in queste ore senza dimenticare il necessario coordinamento con chi ha le competenze in tema di trasporto, come chiaramente ribadito nella circolare del ministro dell’Interno nelle scorse giornate”, sostiene infine Conftrasporto, riferendosi anche ad un’ulteriore ipotesi, circolata in giornata e caldeggiata dalla giunta regionale, di chiusura di tutte le attività lavorative non fondamentali in Lombardia per mettere un ulteriore argine alla diffusione del Coronavirus. Come sempre, visto il continuo evolversi degli eventi,  sono attesi ulteriori aggiornamenti.

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