L’attuale emergenza sanitaria del Coronavirus avrà un impatto negativo sull’economia nazionale, già provata da un 2019 abbastanza difficile che, negli ultimi tre mesi, aveva fatto registrare un calo del Pil dello 0,3%. L’entità del danno è ancora difficile da calcolare poiché le misure previste dal Governo e dalle Regioni seguono l’evolversi della situazione e, quindi, sono in continuo mutamento. Per ora tra le misure più importanti si annoverano l’isolamento delle due zone rosse della bassa lodigiana e di Vo’ Euganeo, con il relativo blocco totale delle attività commerciali (eccetto quelle di prima necessità come farmacie e alimentari); la chiusura di tutte le scuole e la sospensione dei viaggi formativi nelle regioni interessate.

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Coronavirus e blocco del nord, a rischio l’import-export ma non solo

Inizialmente il calo dell’import-export per le realtà italiane di trasporti legate al commercio con il Dragone, quando l’epidemia di Coronavirus era appena iniziata ed era ancora relegata alla Cina continentale, era stato calcolato da TrasportoUnito intorno al 20%. Cifra che in questi giorni aumenterà inevitabilmente e interesserà in particolare due regioni, Lombardia e Veneto che insieme producono un terzo del Pil italiano: 390 e 163 miliardi di euro nel 2018, su un Pil totale di 1.765 miliardi.

Confcommercio avverte: il pil nazionale potrebbe flettersi fino allo 0,4% nel caso la crisi dovesse prolungarsi per i prossimi mesi, con perdite totali fino a 7 miliardi di euro. Non arrivano notizie rassicuranti nemmeno da Confesercenti che prevede una riduzione dei consumi di 3,9 miliardi, con conseguenze che andranno ad impattare su circa 15 mila piccole imprese nelle regioni interessate. 60 mila i posti di lavoro a rischio: il settore che subirà il contraccolpo più forte sarà, molto probabilmente, il turismo (in alcune città, come Venezia, il numero di prenotazioni è calato del 40% in questi giorni), ma non solo. A rischio anche l’industria dell’intrattenimento – nel weekend, con un afflusso del 44% in meno, la diminuzione dei biglietti staccati ha fatto perdere milioni di euro ai cinema – e del calcio, con decine di partite rimandate o organizzate a porte chiuse. Il recente annuncio della posticipazione del Salone del Mobile di Milano a giugno, in un settore che genera la bellezza di 42 miliardi all’anno, arriva a complicare una situazione già intricatissima.

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Le misure del Governo e gli aiuti economici

Secondo Lorenzo Codogno, ex dirigente generale al Dipartimento del Tesoro, “il primo impatto sarà sul turismo e il retail, ma a fare ancora più danni sarà il successivo impatto sulle aziende delle interruzioni che colpiranno la catena di distribuzione”, tra cui anche le aziende di logistica, molto presenti sul territorio della bassa lodigiana, tra Casalpusterlengo e Codogno, due hub importanti per il settore.

L’Esecutivo, conscio della delicatezza della situazione, sta mettendo in atto una serie di procedure volte ad attutire l’effetto sull’economia italiana dei provvedimenti speciali (forze di polizia ed esercito a presidiare i varchi, fornitura di mascherine e attrezzatura medica agli ospedali interessati), adottati in questi giorni per arginare la diffusione del Coronavirus. Si inizierà quindi con una serie di procedure come la sospensione di bollette, contributi e rate dei mutui seguite dal rafforzamento dei blocchi agli adempimenti fiscali e, non ultimo, la cassa integrazione in deroga per le aziende che si trovano nelle zone rosse.

Seguiranno, a partire dal 12 marzo, quando saranno disponibili i dati delle fatturazioni elettroniche, i risarcimenti dei danni provocati dall’isolamento attraverso bonus o crediti d’imposta, il tutto dopo un’attenta valutazione delle risorse da allocare, anche in previsione della futura “terapia d’urto”. promessa dal premier Conte per evitare il tracollo dell’economia italiana.

 

 

 

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