Coronavirus, alcune aziende vietano l’ingresso agli autisti. Tante stazioni di servizio restano chiuse
Nell’ora più buia dell’emergenza coronavirus, con il numero di contagi che ancora non accenna a diminuire (1258 persone guarite, più di 15 mila casi totali e più di 1000 vittime) e dopo il crollo della Borsa (-16,9%, il risultato peggiore di sempre di Piazza Affari), non arrivano notizie rassicuranti nemmeno dal mondo dei trasporti. Alcuni […]
Nell’ora più buia dell’emergenza coronavirus, con il numero di contagi che ancora non accenna a diminuire (1258 persone guarite, più di 15 mila casi totali e più di 1000 vittime) e dopo il crollo della Borsa (-16,9%, il risultato peggiore di sempre di Piazza Affari), non arrivano notizie rassicuranti nemmeno dal mondo dei trasporti. Alcuni autisti hanno infatti segnalato che molte aziende per le quali caricano e scaricano normalmente, non consentono più l’ingresso nei locali agli autotrasportatori, nemmeno per lavarsi le mani o andare in bagno. Non solo carenza e difficoltà di reperimento degli strumenti sanitari adeguati (mascherine, guanti, soluzioni disinfettanti): ora si aggiunge anche la mancanza di solidarietà di alcuni committenti.
Coronavirus, dov’è la solidarietà verso gli autotrasportatori?
La denuncia, dopo aver appreso delle numerose segnalazioni, arriva da Conftrasporto che, va ricordato, non ha smesso per un istante di offrire supporto agli autisti, anche con la distribuzione di mascherine presso i centri FAI, e di aggiornare il mondo dei trasporti sull’evoluzione della situazione. “Sempre più aziende committenti stanno affiggendo cartelli e inviando ‘circolari’ alle imprese di autotrasporto per precisare che i loro servizi igienici sono off-limits per i trasportatori” ha esordito Paolo Uggè, il vicepresidente di Conftrasporto nella nota, per poi precisare che “Molti autisti, una volta caricata o scaricata la merce, non possono nemmeno andarsi a lavare le mani, che è una delle prime misure prescritte in questi tempi: i committenti non glielo consentono”.
Per Conftrasporto è inaccettabile che gli autisti, baluardo che interconnette tutto il Paese in un momento senza precedenti, siano vessati da direttive aziendali così ingiuste e discriminatorie: in alcuni casi sono obbligati ad utilizzare penne e cancelleria personale perché i committenti non forniscono nulla per firmare e contrassegnare i documenti di viaggio. Una situazione allucinante, come ha poi ribadito anche il Presidente di Conftrasporto nella nota rilasciata questa mattina, indirizzando una serie di domande retoriche che fanno riflettere: “Una categoria con il proprio sacrificio garantisce all’Italia di non chiudere completamente e viene trattata in questo modo? Ma nessuno di chi rappresenta i committenti si sente in dovere di intervenire? E non vi è un rappresentante del Governo che richiami al senso di responsabilità questi individui indegni?”.
Tutte le stazioni di servizio aperte? A quanto pare no
Nonostante la direttiva delle associazioni di categoria sulla necessaria apertura delle stazioni di servizio fosse stata recepita dal Governo nel Dpcm 11 marzo, arrivano molte segnalazioni che testimoniano invece l’esatto contrario. Nel decreto firmato da Conte in merito alla questione si legge quanto segue: “restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro”. In realtà numerosi autotrasportatori hanno trovato piazzole deserte, bagni chiusi e stazioni serrate. Impossibilitati quindi non solo a mangiare, ma anche a soddisfare le più basilari esigenze fisiologiche.
Purtroppo anche qui, come era già successo per gli scorsi Dpcm in merito agli spostamenti tra zone di contenimento d’Italia (poi resa un’unica “zona protetta”) per arginare i contagi da coronavirus, le direttive regionali – in questo caso della Regione Campania, come si può osservare nell’immagine – si scontrano con quelle statali, contribuendo a creare confusione e situazioni di disagio per tutti gli autotrasportatori, la spina dorsale del nostro Paese.