Di comune accordo con il ministro della salute Roberto Speranza, il presidente della Regione Attilio Fontana ha firmato l’ordinanza. Ordinanza richiesta a gran voce anche dai sindaci dei capoluoghi di provincia. Con questa, parte il coprifuoco in Lombardia.

Per far fronte alla recrudescenza dei contagi saranno dunque vietati tutti gli spostamenti dalle 23 alle 5.

Le uniche eccezioni sono rappresentate dai comprovati motivi già indicati nei Dpcm emanati durante il lockdown di marzo e aprile. Ovvero, per esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. Per spostarsi negli orari indicati occorrerà dunque un’autocertificazione, disponibile qui. L’ordinanza sarà valida fino al 13 novembre.

Non impatterà direttamente sui camionisti, che potranno comunque lavorare qualora dovessero rispettare turni notturni. Nonostante ciò, la misura peserà moltissimo su tutto il comparto dei trasporti, già in estrema difficoltà per l’andamento economico del 2020.

Coprifuoco in Lombardia

Coprifuoco in Lombardia istituito dall’ordinanza regionale

Le limitazioni agli spostamenti in orario notturno, si legge nell’ordinanza, hanno «lo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID – 19, su tutto il territorio della Regione Lombardia, dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo. Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza».

È ancora da valutare la chiusura dei centri commerciali, ovvero della grande e media distribuzione (non alimentare) durante il weekend.

Le associazioni di categoria hanno ribadito che il rischio, in questo caso, sarebbe quello di andare a saturare gli ingressi nei suddetti centri durante gli altri giorni della settimana andando così a vanificare le misure contenitive appena istituite con il coprifuoco in Lombardia. Possibili indicazioni potrebbero arrivare entro fine giornata. A Milano è al vaglio, tra le altre cose, anche la possibilità di sopprimere di nuovo l’Area B.

L’allarme della “Commissione indicatori”: contagi fuori controllo, difficile tracciare i contatti

In seguito all’allarme lanciato dalla “Commissione indicatori”, istituita dal Welfare regionale per monitorare l’andamento della situazione pandemica, la stretta sulla popolazione e sulle attività, con il conseguente coprifuoco in Lombardia, pareva già inevitabile nella serata di lunedì, dopo il vertice tenutosi in videoconferenza tra Fontana e i sindaci.

L’ordinanza è infatti stata firmata d’intesa con i Sindaci di:

  • Bergamo, Giorgio Gori
  • Brescia, Emilio Del Bono
  • Como, Mario Landriscina
  • Cremona, Gianluca Galimberti
  • Lodi, Sara Casanova
  • Lecco, Mauro Gattinoni
  • Mantova, Mattia Palazzi
  • Milano, Giuseppe Sala
  • Monza, Dario Allevi
  • Pavia, Fabrizio Fracassi
  • Varese, Davide Galimberti
  • Sondrio, Marco Scaramellini

Inoltre, anche il Presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra e il Presidente di UPL Vittorio Poma.

La situazione pandemica in Campania

La situazione pandemica è particolarmente grave anche in Campania. Anche qui infatti, visto il numero crescente di contagi, il governatore della Regione, Vincenzo De Luca, ha firmato un’ordinanza con la quale, oltre ad aver istituito una zona rossa per il Comune di Arzano, saranno vietati gli spostamenti tra le province, esclusi ovviamente i comprovati motivi elencati prima.

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