Le modifiche apportate al Codice della Strada contenute nel DL Semplificazioni, recentemente passato per le aule della Camera e approvato, continuano a suscitare reazioni contrastanti tra gli addetti ai lavori e le associazioni di categoria. Anche Conftrasporto scende in campo per dire la sua. E non ci va leggera.

Per Paolo Uggè, vicepresidente della sigla, “le intenzioni del Governo di porre mano al codice della strada, consentendo ai netturbini di elevare contravvenzioni e ai ciclisti di percorrere le strade in senso contrario”, hanno dato origine a “ipotesi ‘demenziali’ e ‘pericolosissime’ per la sicurezza”.

Senza mezzi termini, una vera sciabolata nei riguardi della mini riforma. Riforma che, inevitabilmente, andrà ad impattare anche sul settore dell’autotrasporto. Insomma una “follia, contro la quale Conftrasporto si schiererà in modo deciso”.

Conftrasporto

Conftrasporto, nuovo CdS è “obbrobrio giuridico”

Vi riportiamo le dichiarazione di Paolo Uggè.

“Solo chi non conosce cosa significhi il traffico cittadino, soprattutto di una grande città, può pensare di consentire alle biciclette di circolare contromano. Questo, senza preoccuparsi, tra l’altro, della prevedibile conseguenza che chi sfreccia in monopattino si possa arrogare lo stesso diritto.

Solo chi non conosce il funzionamento e la delicatezza delle normative che regolamentano il sistema delle sanzioni può sostenere che un ausiliario del traffico, un operatore ecologico, un tramviere, perfino un dipendente comunale, a quanto pare, siano in grado di conoscere le normative al punto da poter elevare contravvenzioni. Siamo ai dilettanti allo sbaraglio, alla demagogia, all’incompetenza”.

“Qui non ci troviamo di fronte a una decisione che semplifica, ma che genererà conflitti e controversie legali, se non forme di possibili ricatti”.

Non sono mancate poi le critiche nei confronti del premier.

“Come può un Presidente del Consiglio, insegnante di diritto, consentire un simile obbrobrio giuridico? Non si sente in dovere di intervenire per bloccare questa pagliacciata strumentale e funzionale ad altri obiettivi?”. Conclude Uggè.

La sicurezza, per Conftrasporto, “tanto invocata ma di fatto violentata” va salvaguardata a tutti i costi, in particolar modo da parte delle istituzioni. Nei confronti degli utenti della strada più deboli come anziani e bambini. Un presupposto che dovrebbe essere dato per scontato. Per questo “fa specie che in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo vi siano dei rappresentanti del popolo che perdano tempo a discutere di queste pagliacciate”.

Parole dure che potrebbero aprire un’altra crepa all’interno di un terreno già particolarmente accidentato. Giusto per citare un altro dei problemi delle nostre strade.

ACI, le riforme del Codice della Strada si muovono “nella direzione sbagliata”

Anche ACI, l’Automobile Club d’Italia, nonostante sia meno critica di Conftrasporto, aveva espresso alcune riserve sui nuovi provvedimenti. Ecco le parole di Sticchi Damiani, il presidente ACI.

“Riteniamo, ad esempio, un errore scrivere nel CdS che la durata del giallo debba essere almeno di 3 secondi. Perché questo può creare malintesi e far tarare tutti i gialli semaforici sui 3 secondi, come se fossero tutti uguali. L’individuazione della giusta durata del giallo semaforico deriva, invece, da un calcolo complesso e unico per ogni incrocio.

Non ci sembra corretta anche la possibilità di istallare autovelox perfino sulle strade locali dove vige il limite orario di 30 Km/h. L’autovelox è un utile strumento per controllare e limitare la velocità degli utenti nei punti più critici o pericolosi, nei quali è opportuno avere la certezza che la velocità venga ridotta, in modo da consentire di guidare in sicurezza. È, viceversa, diseducativo – quando non addirittura pericoloso – l’autovelox diffuso, magari installato per far cassa e nemmeno correttamente segnalato, secondo quanto previsto dalla normativa”.

Sono stati fatti appunti anche alla nuova viabilità ciclistica che potrebbe dare il là a situazioni piuttosto pericolose all’interno dei centri urbani.

In sostanza per ACI “è positiva l’attenzione alla sicurezza in ambito urbano, dove ancora sono troppi numerosi gli incidenti ed i morti. Ma siamo preoccupati che l’applicazione alla realtà di tali norme, inserite nel CdS, risulti difforme e differenziata da Comune a Comune, creando confusione e comportamenti insicuri agli utenti della strada”. Una strada il cui andamento, è il caso di dirlo, è stato ormai tracciato con numerose novità. Il loro impatto sulla mobilità e sulla cittadinanza lo potremo vedere solo nei prossimi mesi.

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