Confetra, tre punti per il rilancio dei trasporti e della logistica agli Stati Generali con il Governo
Da Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, sono arrivate parole ottimiste dopo l’incontro di ieri con le cariche governative, avvenuto durante i tanto chiacchierati Stati Generali a Villa Pamphilj, la sede istituzionale scelta come luogo per gli incontri con le “migliori menti” finalizzati al rilancio del Paese. “Le premesse sono buone, […]
Da Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, sono arrivate parole ottimiste dopo l’incontro di ieri con le cariche governative, avvenuto durante i tanto chiacchierati Stati Generali a Villa Pamphilj, la sede istituzionale scelta come luogo per gli incontri con le “migliori menti” finalizzati al rilancio del Paese. “Le premesse sono buone, nelle prossime settimane la prova del nove per Goeverno” viene rimarcato nella nota Confetra, a commento della quarta giornata di incontri, che ha visto sfilare i rappresentanti di alcune delle principali associazioni di categoria italiane, tra cui anche Confindustria, l’associazione degli industriali, al centro di un serrato botta e risposta con il premier Conte, sui ritardi nell’erogazione della cassa integrazione e sulle lentezze della fase 3.
Confetra, l’importanza del progetto infrastrutturale “Italia Veloce” e il ruolo della logistica
“Abbiamo avuto modo di esprimere al Presidente del Consiglio Conte ed ai Ministri De Micheli e Patuanelli il nostro apprezzamento per aver posto la Logistica al centro dell’agenda economico istituzionale del Paese – esordisce Guido Nicolini, il Presidente di Confetra -. Già con l’art.61 del DL Cura Italia, il nostro Settore è stato inserito tra le filiere produttive più strategiche per la tenuta del Paese. Anche nel Documento di Programmazione infrastrutturale Italia Veloce, la Logistica compare tra le priorità, fin dal titolo, così come ad essa sarà dedicato spazio specifico nel Piano Nazionale di Riforme richiestoci da Bruxelles. Lo stesso Piano Colao parla di intermodalità, porti, ferrovia, green logistic. Tutto ciò non era scontato, e rappresenta il riconoscimento ad un comparto che – durante il lockdown ed al costo di enormi sacrifici economici – ha garantito gli approvvigionamenti del Paese”.
Tre punti per il rilancio del settore della logistica e dei trasporti
“Ora che il tema è posto – prosegue Nicolini – occorre passare alla fase di costruzione di risposte concrete. Per quanto ci riguarda, su tre assi di azione. C’è anzitutto un’emergenza infrastrutturale (punto 1)non più tollerabile: opere al rallentatore, cantieri bloccati, Genova e la Liguria paralizzate e isolate, il Mezzogiorno disconnesso, troppi porti ed aeroporti con gravi problemi di accessibilità stradale e ferroviaria. C’è poi un’emergenza semplificazioni (punto 2): abbiamo avanzato 20 proposte normative specifiche per rendere più fluido il flusso delle merci e più facile la vita ai vettori. Basti pensare che in tema di spedizioni, il cuore pulsante della logistica moderna, si fa ancora riferimento al Regio Decreto del 1942. Ma le nostre proposte riguardano l’autotrasporto, i corrieri, il cargo aereo, il cargo ferroviario. Oltre 400 procedimenti amministrativi in capo a 30 pubbliche amministrazioni e che generano circa 30 miliardi di oneri burocratici in capo alle aziende ed alle merci. Terzo: urge una politica industriale per il nostro Settore. Abbiamo 95 mila imprese, il 90% delle quali ha meno di 5 milioni di fatturato e meno di 9 addetti”.
Trasporti e logistica, settori in difficoltà. Pochi investimenti e poca innovazione per Confetra
Nicolini non ha poi mancato di fare una breve panoramica sullo stato dell’arte del settore dei trasporti in Italia, già in difficoltà e poi duramente colpito dalla pandemia. Infatti nel nostra Paese “la prevalenza dei contratti di trasporto è franco destino, non abbiamo né “campioni nazionali” di dimensioni globali né un tessuto vasto e solido di PMI capaci di essere leader continentali. Si investe poco in trasferimento tecnologico ed innovazione, anche perchè il costo fiscale del lavoro divora i nostri bilanci. Il semplice trasporto fisico della merce, a basso valore aggiunto di know how, è vittima di ribassi di tariffe insostenibili e tra l’altro esportiamo ed importiamo il 70% dei volumi complessivi in un raggio di 3 mila chilometri: praticamente due volte la distanza tra Milano e Catania”.
Nanismo dimensionale, pressione fiscale: i mali del nostro settore
“Con questo nanismo dimensionale delle imprese, con questa pressione fiscale e con questo ecosistema logistico e degli scambi tanto asfittico – avverte Nicolini – il nostro Settore rischia di non avere un futuro. E paradossalmente proprio mentre il Mondo – dalla Via della Seta alla Guerra dei Dazi, passando per la Brexit, la Rotta Artica, il dibattito sulle reti 5G – si riorganizza attorno alla Logistica quale pilastro dei nuovi rapporti di forza geoeconomici”.
“Non sono temi affrontabili con “costi minimi”, sovvenzioni, sconti o altre proposte novecentesche che al massimo consentirebbero la stentata sopravvivenza delle nostre imprese – ha infine concluso il Presidente di Confetra -. C’è invece bisogno di discutere di un pacchetto Servizi 4.0 che abbatta il cuneo fiscale, sostenga gli investimenti innovativi e digitali, incentivi i contratti franco destino, spinga verso le integrazioni tra imprese, supporti la capitalizzazione delle stesse, agevoli la formazione permanente ed il passaggio generazionale. Questo significa pensare al futuro del comparto per i prossimi venti anni. Aspettiamo, fiduciosi, il Governo alla prova dei fatti”.