“Positive le misure orizzontali che in maniera trasversale hanno diretto impatto sul tessuto produttivo, ma ci saremmo aspettati ben altra considerazione per il settore dei trasporti che durante l’emergenza ha consentito al Paese di sopravvivere al lockdown garantendo la mobilità dei beni di prima necessità, ma ha risentito in modo significativo del drastico calo della domanda.” Il giudizio del Segretario nazionale di Confartigianato Trasporti Sergio Lo Monte, espresso durante l’audizione alla IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, tratteggia una situazione complessa che ribolle in seno al settore ormai da tempo e che, gli ultimi incontri tra associazioni di categoria e Mit, non hanno ancora dipanato del tutto, nonostante le promesse della ministra Paola De Micheli.

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Confartigianato trasporti: interventi nella direzione giusta, ma non bastano

Per Confartigianato “gli interventi settoriali adottati in materia non risultano organici poiché non riguardano in maniera omogenea i diversi operatori e trascurano quasi completamente alcune categorie dal trasporto merci alla mobilità turistica, privilegiando invece grandi compagnie pubbliche”.

Nonostante l’incremento di 20 milioni di euro del Fondo Autotrasporto per le riduzioni dei pedaggi sia stato accolta positivamente, l’associazione di categoria “fa rilevare che da sola questa misura non può bastare a sostenere un comparto fondamentale per l’economia italiana”.

“Le imprese di autotrasporto merci – aggiunge la nota – hanno dovuto fare i conti con il differimento dei pagamenti da parte dei committenti, l’aumento dei costi di gestione e la riduzione degli incassi a causa del mancato bilanciamento dei viaggi di ritorno. Tutte circostanze per cui  è necessario intervenire con misure ad hoc nel Dl Rilancio con provvedimenti in tema economico che permettano la sopravvivenza di artigiani e piccole imprese del settore consentendo loro di disporre della liquidità necessaria a far fronte alla gestione corrente”.

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Le proposte per l’autotrasporto

“Tra gli interventi sollecitati: la proroga del beneficio rimborso accise, l’aumento della dotazione per le deduzioni forfettarie delle spese non documentate, il riconoscimento di un contributo economico per chi ha continuato a lavorare durante l’emergenza, l’affidamento delle revisioni dei mezzi pesanti alle officine private per snellire le procedure.

Così come positivo è lo stanziamento delle risorse per gli incentivi all’intermodalità Marebonus e Ferrobonus, ma Confartigianato Trasporti è critica sugli attuali meccanismi di erogazione su cui ha espresso totale contrarietà. Sull’argomento si è sottolineata la necessità, largamente condivisa dai parlamentari della Commissione, di premiare direttamente i soggetti che compiono la scelta intermodale ovvero le imprese di autotrasporto attraverso dei voucher”.

Tpl e mobilità sostenibile

Confartigianato Trasporti non ha poi mancato di ribadire le difficoltà in cui versa il Trasporto Persone con imprese di tpl che “si trovano a gestire un crollo pressoché totale delle prenotazioni e delle commesse anche per i mesi a venire che determinano una gravissima crisi della categoria che porterà a conseguenti chiusure e blocco delle attività”. A tale proposito, tenendo in considerazioni anche le difficoltà del trasporto scolastico, è stato sottolineato il rapporto di collaborazione continuativo tra l’associazione di categoria e l’ANCI con “misure specifiche volte alla tutela delle micro e piccole imprese per evitare la cessazione dell’attività ed ottenere in riequilibrio della situazione finanziaria delle stesse, attraverso misure specifiche tra cui la creazione di un fondo di ristoro, la proroga degli ammortizzatori sociali e l’allargamento al settore autobus turistici ed NCC del pacchetto rilancio del turismo”.

Per quanto riguarda invece la mobilità sostenibile e l’ecobonus previsto dal Dl Rilancio “Lo Monte ha espresso giudizio favorevole per la misura volta ad incentivare l’acquisto di mezzi di mobilità dolce a propulsione prevalentemente elettrica sia per l’impatto positivo sulla decongestione dei centri urbani e l’ambiente che per i benefici sui molti piccoli produttori che in questi anni hanno saputo incorporare nel veicolo soluzioni e stili che rappresentano il saper fare tipico del Made in Italy”.

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