Riflessioni e proposte per un autotrasporto più sostenibile. Il nostro report dall’Assemblea di Confartigianato Trasporti
“Chiediamo un fondo ad hoc pluriennale per favorire il rinnovo del parco veicolare – sostiene Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti - il rifinanziamento e la rimodulazione degli incentivi per realizzare l’intermodalità con i trasporti su ferrovia e su nave, l’attuazione delle regole sui prezzi del trasporto merci per una corretta remunerazione delle imprese e per combattere i fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale. Confartigianato Trasporti è stata la prima organizzazione ad impegnarsi per garantire la sostenibilità ambientale dell’autotrasporto".
di Gabriele Bolognini
È veramente difficile assecondare l’ideologia ecologista che pervade gli animi di tutta Europa se non si fanno prima i conti con la realtà. La transazione energetica dovrà certamente avvenire ma all’insegna del buon senso, del realismo e del pragmatismo, senza approcci ideologici e illusioni. Questo è quanto emerge dall’Assemblea di Confartigianato Trasporti.
Secondo i dati dell’Ufficio studi Confartigianato, diffusi durante l’Assemblea, gli autotrasportatori italiani – 82.531 imprese con 381.303 addetti, di cui 41.718 aziende artigiane con 100.864 addetti – contribuiscono alla transizione green, con un aumento del 16,7% delle immatricolazioni di veicoli industriali, tra gennaio e novembre 2023, e un valore di 375 milioni di euro spesi dalle piccole imprese di autotrasporto per l’acquisto di nuovi mezzi. Per effettuare questi investimenti, il 72,2% degli imprenditori fa ricorso a risorse proprie.
Amedeo Genedani (Confartigianato Trasporti): “Non possiamo fare tutto da soli”
“Chiediamo un fondo ad hoc pluriennale per favorire il rinnovo del parco veicolare – sostiene Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti – il rifinanziamento e la rimodulazione degli incentivi per realizzare l’intermodalità con i trasporti su ferrovia e su nave, l’attuazione delle regole sui prezzi del trasporto merci per una corretta remunerazione delle imprese e per combattere i fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale. Confartigianato Trasporti è stata la prima organizzazione ad impegnarsi per garantire la sostenibilità ambientale dell’autotrasporto”, continua Genedani. “Da tempo le nostre imprese stanno investendo con proprie risorse per sostituire i veicoli con mezzi meno inquinanti. Ma non possiamo fare tutto da soli. A fronte dell’assenza nel Pnrr di interventi per la trasformazione ecologica del trasporto su gomma, sollecitiamo al Governo un impegno strutturale e articolato almeno sui prossimi 5 anni per accompagnare gli sforzi degli autotrasportatori in direzione della transizione energetica e tecnologica. In particolare, sollecitiamo il rifinanziamento ed efficienti modalità attuative del fondo dedicato a incentivare la sostituzione degli attuali camion (il 65% dei quali sono Euro3 e classi inferiori) con veicoli Euro 6 e a trazioni alternative.”
All’Assemblea è intervenuto poi il Presidente della Commissione Trasporti della Camera, On. Salvatore Deidda, che ha ricordato i provvedimenti per favorire la mobilità e i trasporti, in particolare per sostenere la competitività delle imprese di autotrasporto merci.
Molto incisivo è stato l’intervento di Galeazzo Bignami, Viceministro Infrastrutture e trasporti il quale ha ribadito la necessità di realizzare una transizione green che tenga conto della realtà, sottolineando il fatto che gli obiettivi devono essere realistici anche in funzione delle risorse disponibili per realizzare le infrastrutture necessarie: “Il Governo è al vostro fianco – ha detto Bignami agli autotrasportatori – per accompagnarvi sulla strada della competitività e della sostenibilità. Anche per questo, nei negoziati con l’Ue sul nuovo Patto di stabilità, abbiamo chiesto che le spese per questi investimenti siano scomputate dal calcolo del deficit.”
Anche il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha ricordato l’impegno della Confederazione al fianco delle imprese sul fronte della sostenibilità, testimoniato dalle iniziative realizzate nel corso di quest’anno e che proseguirà anche nel 2024 per un’Italia sempre più “a trazione artigiana”.
Salvini agli autotrasportatori: “La transizione ecologica la state facendo voi”
In collegamento esterno il Ministro Salvini ha replicato ribadendo attenzione ed impegno, in particolare per sbloccare i 70 milioni già a bilancio che servono a recuperare i crediti d’imposta del 2022 e per riconvocare il tavolo sulle regole: “La transizione ecologica – ha spiegato Salvini – la state facendo voi autotrasporatori, a vostre spese, ma è un processo che ha bisogno di tempo, di buon senso e di accompagnamento. In questo il Governo vi considera alleati per realizzare una transizione green non ideologica, senza imposizioni da Bruxelles.”
Molto interessante è stato il confronto tra Davide Tabarelli, Presidente di Nomisma Europa (società indipendente che propone studi settoriali e territoriali, ricerche economiche e intelligence di mercato, valutazioni, strumenti di supporto decisionale, advisory strategico e servizi di consulenza), Fabrizio Buffa, responsabile veicoli medi e pesanti di IVECO Italia e Alessandro Sabini, Responsabile relazioni istituzionali di Enilive.
La ricetta di Tavide Tabarelli (Nomisma Energia)
Dall’incontro sono emerse diverse tematiche interessanti. Per quello che riguarda vincoli e costi della transizione ecologica ha risposto Davide Tabarelli con un quadro piuttosto pessimistico: “La cosa più banale da fare sarebbe quella di consumare meno, andare piano e cercare di avere meno bisogno delle macchine – sostiene Tabarelli – In termini di emissioni, oggi si risparmia sempre col gas naturale e il gas naturale liquefatto, ma molti sanno già che non è una passeggiata. I motori non funzionano nella stessa maniera dei Diesel e soprattutto, la crisi del gas dell’anno scorso, dove i prezzi sono saliti alle stelle, ha messo tutti in allarme. Guardando un po’ più avanti, ci sono i biocarburanti o i carburanti sintetici come il bioetanolo che possono rappresentare un’alternativa al petrolio. La trazione elettrica è l’ideale per il contesto urbano e i piccoli spostamenti ma per il trasporto pesante la strada è ancora lunga. Sarà sempre molto difficile anche l’applicazione di tecnologie a idrogeno che è anche molto difficile e costoso da produrre.”
I big player dell’energia e della mobilità, come Enilive e IVECO, si stanno muovendo, come hanno sottolineato Sabbini e Buffa, mettendo a disposizione soluzioni come HVO, biocarburante prodotto da materie prime sostenibili che riduce le emissioni di CO2 e compatibile con i nuovi veicoli per il trasporto pesante, da Euro6 in poi, prodotti da IVECO.
L’HVO è già disponibile in purezza e può essere distribuito dalle infrastrutture esistenti. Questo biocarburante è un esempio di economia circolare applicata alla mobilità e contribuisce da subito alla riduzione delle emissioni del trasporto stradale, anche pesante. Inoltre, IVECO da diversi anni mette a disposizione un ventaglio di soluzioni sostenibili e innovative per la decarbonizzazione del settore come veicoli pesanti alimentati a bio metano compresso (Bio-CNG) e bio metano liquefatto (Bio-LNG), oltre ai recenti S-Way elettrici per la gamma pesante e Daily elettrici per i leggeri. Inoltre, anche il segmento dei medi prevede motorizzazioni alimentate a Bio-CNG e Bio-LNG.