Meno incidenti stradali, meno vittime e feriti, più sicurezza sulle strade italiane. I dati diffusi dopo il primo mese di applicazione del nuovo (e parecchio contestato) Codice della strada che porta la firma del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, fanno gonfiare il petto al leader della Lega, a dispetto degli strali che gli sono piovuti addosso dallo scorso 14 dicembre, giorno dell’entrata in vigore delle modifiche. Pugno duro contro gli autisti pizzicati con il telefono all’orecchio alla guida, aumento delle sanzioni in caso di guida in stato di ebbrezza o di eccesso di velocità, tolleranza zero per chi si mette al volante sotto l’effetto di stupefacenti, con quest’ultimo punto davvero molto contestato a più livelli. Queste le principali novità, che impattano sia sugli automobilisti, sia su chi, al volante, ci lavora.

Non è un caso, infatti, che diverse associazioni di categoria dell’autotrasporto abbiano cercato di intervenire sul testo prima della sua approvazione, dando l’impulso a emendamenti correttivi, relativi soprattutto alle fattispecie che comportano la sospensione della patente, che sono stati puntualmente bocciati. I dati sbandierati dal ministero, tuttavia, non possono alterare il quadro generale, né concorrere ancora al giudizio sulle novità introdotte. Un solo mese non può fare statistica e qualsiasi valutazione sull’efficacia delle misure dovrebbe essere fatta con un po’ più di calma e di pazienza. Perché la sicurezza, soprattutto quella stradale, è questione che deve andare oltre le (legittime) schermaglie politiche, e da sempre il mondo dell’autotrasporto è impegnato in prima linea sul tema.

A proposito di sicurezza, dati che hanno più continuità temporale sono quelli provenienti da Bologna e relativi al primo anno della cosiddetta ‘città 30’, con alcune strade cittadine interessate dal limite dei 30 chilometri all’ora. Nel 2024 la città felsinea ha ridotto della metà le vittime della strada (appena 10 nell’intero anno). E per la prima volta nessun pedone ha perso la vita. Dunque, ben venga.

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