La crisi delle materie prime e dei semiconduttori che da un anno sta affliggendo tutte le filiere globali, e in modo particolare il settore automotive, non accenna ad affievolirsi ma anzi, a causa del combinato disposto con il rincaro dei prezzi dell’energia e delle difficoltà della supply chain globale, sta peggiorando. Ai produttori di veicoli pesanti costretti a modificare i piani produttivi per la carenza di componenti si è aggiunta infatti anche CNH Industrial, sigla che racchiude alcune delle più grandi aziende legate alla produzione di veicoli pesanti e di macchinari agricoli.

CNH Industrial, mancano i semiconduttori. Lo stop sarà di otto giorni

CNH Industrial ha annunciato che chiuderà temporaneamente diversi dei propri siti produttivi di macchine agricole, veicoli commerciali e sistemi di propulsione in Europa, in conseguenza delle interruzioni alla catena di fornitura e alla carenza di componenti chiave, in particolar modo semiconduttori.

Il colosso automotive, che continuerà a rivedere i propri piani di produzione in risposta all’attuale contesto altamente volatile, programma di chiudere gli impianti interessati per non più di otto giorni lavorativi nel mese di ottobre. Il Gruppo ha comunque fatto sapere di rimanere impegnato a ottimizzare le operazioni produttive al fine di rispondere alla continua forte domanda e servire al meglio i propri concessionari e clienti.

Va infine ricordato che ciascuno dei brand di CNH Industrial è un player internazionale di rilievo nel rispettivo settore industriale: Case IH, New Holland Agriculture e Steyr per i trattori e le macchine agricole, Case e New Holland Construction per le macchine movimento terra, Iveco per i veicoli commerciali, Iveco Bus e Heuliez Bus per gli autobus e i bus granturismo, Iveco Astra per i veicoli cava cantiere, Magirus per i veicoli antincendio, Iveco Defence Vehicles per i veicoli per la difesa e la protezione civile; FPT Industrial per i motori e le trasmissioni

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