Se due anni fa la concomitanza con la lenta e graduale ripresa dalla pandemia aveva impedito a molti espositori e visitatori provenienti dalla Cina di raggiungere Hannover, quest’anno al gran ballo della Iaa l’apporto delle Case di Shenzhen e dintorni è stato di un certo peso. Tutto ciò non è evidentemente passato inosservato agli occhi degli addetti ai lavori, aprendo diversi interrogativi. Il più significativo dei quali è: i costruttori di camion cinesi possono davvero rivoluzionare il mercato europeo?

Non è semplice dare una risposta a una domanda come questa. Commercializzare un veicolo pensato per il mercato domestico è impresa non banale, e il successo non è certo assicurato per diverse ragioni: dalle aspettative dei clienti sui veicoli alla rete di assistenza da costruire, per citarne giusto un paio.

Al momento, tra quelli presenti a Hannover, l’unico brand cinese attrezzato per sfidare davvero i competitor europei è Byd, che non a caso abbiamo inserito in un’altra sezione di questo numero di Vado e Torno. Con alcuni dei nomi che leggerete in queste pagine non avevamo familiarità prima di Iaa, altri hanno destato interesse anche in Europa negli ultimi mesi o anni. Tutti hanno cercato di sfruttare la vetrina della Iaa per farsi conoscere (e la curiosità di addetti ai lavori e appassionati era tangibile nei giorni della fiera) e, soprattutto, per stringere legami commerciali con soggetti europei. In vista del grande salto.

Abituiamoci anche ai nomi evocativi

Tra questi ultimi ecco Superpanther, brand nato soltanto nel 2022 che si pone l’ambiziosissimo obiettivo di esportare 16 mila camion in Europa entro il 2030. Superpanther ha già stretto un accordo con Steyr Automotive per la produzione e commercializzazione, in particolare, del pesante elettrico eTopas 600, modello dotato di assale elettrificato e batterie al litio-ferro-fosfato da 621 kilowattora che promettono 500 chilometri di autonomia. Proseguendo sulla scia dei minerali (‘Topas’ è il termine inglese per ‘topazio’), il prossimo modello annunciato si chiamerà eEmerald. Alla cerchia dei Marchi noti appartiene Windrose, giovanissima start-up fondata dall’ex responsabile di Plus, Wen Han, e in grado in pochissimo tempo di realizzare un camion elettrico da 729 kilowattora di batterie e 670 chilometri di autonomia che ha già superato una prima fase di test e attirato l’attenzione di colossi globali, Decathlon su tutti. La somiglianza con il Semi di Tesla è evidente, con l’importante differenza della disponibilità anche di una versione 6×2 nel caso di Windrose; i riscontri di chi l’ha provato nell’area test drive sono tutto sommato positivi.

C’è chi già conosce il mercato europeo

Jac Motors, oltre 60 anni di esperienza, è già presente in Europa, specialmente in Spagna e in Francia, con piani di espansione che coinvolgono anche l’Italia. Alla Iaa, Jac Motors ha messo in mostra due light truck – 7,5 e 4,2 tonnellate la massa totale; payload fino a 4,5 tonnellate – e un pick up, il T9 Ev, il primo pick up elettrico cinese a raggiungere le sponde europee. Tutto rigorosamente elettrico ed equipaggiato con batterie Catl. Con sede nella tristemente celebre Wuhan, il gruppo Dongfeng (‘Vento dell’est’) è tra i primi quattro colossi automotive cinesi, con un portfolio che va dalle auto fino a camion e autobus. Van elettrici e light truck fanno parte della gamma E-Star che abbiamo visto in fiera, con il ‘piccolo’ V5 a tirare la volata grazie alle sue forme sinuose e moderne. In questo caso, due modelli da 3 e 3,2 tonnellate di massa totale e batterie Catl da 42 e 53 kilowattora.

In generale, da parte di Dongfeng, un’offerta piuttosto ampia nel segmento dei veicoli commerciali leggeri con propulsione elettrica.

A proposito di costruttori attivi anche nel segmento autobus, Kinglong, Marchio con sede a Xiamen, nella provincia di Fujian, ha esposto per la prima volta un concept truck, il Merry Haul a idrogeno, che i cinesi sperano di portare in Europa già nel 2026. Con un design avveniristico, il camion è dotato di telecamere digitali al posto degli specchi tradizionali e ha una massa totale, inclusa la combinazione, di 36,7 tonnellate. In arrivo anche una gamma di van elettrici dal design e dagli interni piuttosto essenziali: il messaggio che la Casa cinese ha voluto dare a Hannover è stato soprattutto quello della rinnovata presenza anche nel trasporto merci, oltre che nel trasporto passeggeri.

Dal diesel all’idrogeno. E c’è anche l’ibrido

Lo stand sicuramente più grande e appariscente era però quello di Sinotruk, per volumi di vendite sul mercato domestico il terzo principale costruttore cinese. Sinotruk ha alle spalle collaborazioni con Steyr e Volvo Trucks e oggi può contare su una gamma ampia non soltanto di modelli di truck, ma anche di motorizzazioni: diesel, ibrido, elettrico e anche idrogeno. Sia fuel cell, sia – ed è il caso del concept truck dal nome evocativo Yellow River che era in bella mostra alla Iaa – con motore a combustione interna a idrogeno. Una potenza di fuoco non indifferente per il costruttore cinese, presente anche con un altro Marchio all’interno del gruppo, cioè Shacmoto. Anche in questo caso, una pletora di motorizzazioni diverse, inclusa la versione a celle a combustibile del pesante stradale X6000. Cina a parte, Shacmoto è attualmente presente negli Emirati arabi, grazie a un dealer locale.

Altro costruttore cinese presente a Hannover, Wisdom Motor ha una storia abbastanza breve, essendo stato fondato solo nel 2019 e puntando decisamente sulle emissioni zero. Per quanto riguarda i camion, Wisdom ha sviluppato una piattaforma di truck a idrogeno attualmente disponibile come cabinato o trattore. La tecnologia è quella delle fuel cell, per cui il costruttore cinese ha avviato una collaborazione con la canadese Ballard. Le batterie sono, invece, fornite da Catl, mentre il motore elettrico che dà potenza al veicolo è un Dana Tm4. Tutte collaborazioni che fanno capire come, almeno sulla carta, i cinesi intendono fare sul serio sul trasporto merci a emissioni zero.

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