Chereau Hydrogen Power H2, refrigerato ecologico

Chereau è riconosciuto come costruttore leader nel settore dei veicoli refrigerati. La sua gamma, infatti, si articola in quattro grandi segmenti con specifici focus. Fra questi vi è l’interessante Hydrogen Power H2 espressamente dedicata ai veicoli industriali con motori a idrogeno. Si tratta ovviamente di veicoli dedicati alla sperimentazione di questo nuovo tipo di motricità. Ma che, nella sostanza, si fanno trovare preparati all’imminente arrivo di una nuova generazione di trattori stradali che i costruttori stanno già attivamente sperimentando. Una visione che caratterizza da sempre la Chereau e che ha permesso all’azienda di essere oggi riconosciuta come uno dei sicuri punti di riferimento nel settore dei trasporti refrigerati.

L’idrogeno secondo Chereau

La ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni contraddistingue il costruttore francese da lungo tempo. Nel caso dei veicoli ad idrogeno, è stato attentamente studiato il processo che porta all’impiego di questo carburante nei motori a celle di combustibile. L’idrogeno verde è  oggi quello che ha realmente un significato per un impiego corrente. Lo si ottiene infatti dall’acqua attraverso il processo di elettrolisi.

Questo processo impiega l’elettricità e permette di scindere le molecole di H2O trasformandole in H2 e O2. L’idrogeno gassoso ottenuto è una fonte di energia immagazzinabile. A sua volta può generare elettricità utilizzando una cella a combustibile. La batteria, dall’idrogeno nel serbatoio e dall’ossigeno presente nell’aria, produrrà infatti elettricità e acqua. Un processo che, fra le altre cose, a oggi richiede spazio.

Ci vuole spazio

Chereau, partendo da questa esigenza fondamentale, ha sviluppato i veicoli Hydrogen Power H2. Nel loro telaio a longheroni trovano posto i serbatoi di idrogeno insieme a una o più celle a combustibile e le batterie tampone. I veicoli sono progettati per almeno due giorni di autonomia a lunga distanza e un giorno di distribuzione. Il rifornimento richiede inoltre solo 10 minuti. I test su strada sono stati avviati dal Progetto ROAD e hanno permesso di verificare le prestazioni di questa soluzione e anche di fare una prima stima del costo di utilizzo a lungo termine. Un bilancio che si rivela incoraggiante e tale da poter avviare la sua industrializzazione. Il Progetto ROAD ha anche permesso di risolvere tutti gli aspetti meno conosciuti inerenti la sicurezza su strada di una soluzione come questa. Un percorso di ricerca che Chereau vuole sviluppare per arrivare, nei prossimi dieci anni, a una produzione oscillante dal 20 al 25% del proprio fatturato con questa tecnologia.