Carri merci, arrivano nuove procedure per il controllo del rischio dei freni
L'ente preposto, con l'emanazione delle nuove procedure, ha richiesto maggiore controllo agli operatori per superare la procedura d’urgenza decisa a novembre
L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) ha emanato nuove procedure per il controllo del rischio dei carri merci dotati di suole dei freni denominate LL. Le nuove norme in merito ai freni dei carri merci, come ha ricordato la stessa ANSFISA, arrivano dopo un tortuoso iter affrontate in sede comunitaria dall’ERA (Agenzia Europea per le Ferrovie).
I freni al centro delle nuove procedure, a materiale composito introdotti per abbassare le emissioni acustiche, erano stati oggetto in Italia e in altri paesi europei di incidenti e inconvenienti legati al surriscaldamento dell’apparato, con il conseguente rischio di incendio o deformazione di parti fondamentali per la stabilità dei convogli. Negli ultimi due anni in Italia sono stati rilevati più di 40 episodi legati a questa tipologia con un rischio potenziale molto alto che hanno portato l’Agenzia ad emanare misure mitigative urgenti e a segnalare all’autorità competente in Europa la problematica.
Carri merci, UE allarmata dai rischi derivanti dai sistemi frenanti LL
L’ERA ha aperto una “procedura d’urgenza”, mettendo al lavoro una task force di esperti, che ha concluso nei giorni scorsi l’attività e stabilito delle “misure a breve termine di controllo del rischio inerenti l’esercizio e la manutenzione dei carri” la cui adozione è stata raccomandata in tutti i paesi europei, Italia compresa. Sono state individuate misure che intervengono sia sulla frenatura dei convogli, che sul rilevamento dell’eventuale surriscaldamento e deformazione delle ruote. In primis, si punta a rafforzare la cooperazione tra gli operatori e a sollevare la soglia di attenzione di tutto il sistema.
Gli operatori, pertanto, restano responsabili dell’adozione e dell’attuazione delle misure indicate in conformità alle procedure dei propri Sistemi di Gestione della Sicurezza. I limiti, imposti d’urgenza da Ansfisa, possono essere superati attuando le disposizioni indicate in ambito ERA. Alle imprese ferroviarie è richiesto di monitorare efficacemente l’esecuzione delle prove dei freni sui treni dotati di questa tipologia di apparati e di porre attenzione al comportamento dei propri macchinisti in merito al corretto utilizzo dei freni e al rispetto dei limiti di velocità.
La palla passa ai gestori ferroviari
Mentre ai gestori è richiesto di attuare in tempi tecnici strettamente necessari l’abbassamento delle soglie di allarme dei sistemi tecnologici che rilevano la temperatura dei freni dei convogli portandola a un valore sperimentale di 280° e di predisporre un programma di adeguamento e sostituzione di questi sistemi con altri tecnologicamente più avanzati. Infine, si chiede anche, in attesa dell’up-grade tecnologico, di intensificare il controllo dei treni con una maggiore dotazione di personale lungo le linee.
Queste misure, dunque, entrano in vigore da oggi anche in Italia. Nel frattempo, è già stata avviata, sempre in sede ERA, la prosecuzione dell’attività svolta sino ad ora, con l’avvio di una “procedura normale” che ha lo scopo di sviluppare misure a medio e lungo termine armonizzate a livello dell’UE, basate su analisi ancora più approfondite e che, pertanto, richiedono un tempo maggiore.