Si apre una settimana particolarmente calda sul fronte delle proteste conseguenti al caro-carburanti. Lo sciopero che Trasportounito aveva annunciato per oggi, lunedì 14 marzo, è stato bloccato nei giorni scorsi dalla Commissione di garanzia, che ha ravvisato il mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni da comunicare in caso, appunto, di iniziative del genere. Naturalmente, non si è fatta attendere la risposta di Trasportounito, che in un comunicato ha accusato la Commissione di voler “ignorare lo ‘stato di grave necessità’ denunciando gli estremi di uno ‘sciopero’. In altre parole invece di valutare e intervenire sulla gravità della crisi in atto, ha preferito rispolverare i criteri di una anacronistica rigidità burocratica, in un momento in cui dovrebbe essere superata”.

Intanto, la Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali (FIAP) ha precisato in una nota che la sigla Trasportounito non è riconducibile alla stessa FIAP, come erroneamente riportato, peraltro, da diversi organi di stampa. “La FIAP, impegnata nella discussione sulla situazione critica in cui si trova il settore nei tavoli tecnici e politici ufficiali ed opportuni, ed in vista dell’incontro con la Vice Ministra Senatrice Bellanova, prende fermamente le distanze dalla proclamazione di fermo diffusa da Trasportounito”, si legge nella nota.

Caro-carburanti, niente sciopero ma attesa per il Tavolo di martedì 15

Quella del 15 marzo, quando è in programma un nuovo incontro tra le associazioni di categoria e la viceministra dei Trasporti Teresa Bellanova (qui la nostra recente intervista esclusiva), non a caso è una data molto importante per capire cosa potrà succedere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Unatras, che riunisce diverse associazioni di settore rappresentanti – secondo la stessa Unatras – oltre il 90 per cento delle imprese di autotrasporto italiane, si è schierata decisamente contro chi ha in mente azioni clamorose prima dell’incontro con le istituzioni. “Chi effettuerà azioni di protesta prima del 15 marzo se ne dovrà assumere tutte le responsabilità”, ha scritto Unatras. “Stigmatizziamo qualsiasi iniziativa che dovesse essere messa in atto prima del 15 marzo, senza rispettare e/o in difformità delle modalità comunicate alla Commissione Garanzia Sciopero. Non solo sarebbe in violazione della legge ma potrebbe limitare la libertà di chi ha deciso di svolgere regolarmente la propria attività. Pertanto chi la volesse attuare se ne assumerebbe tutte le responsabilità”.

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Linea decisamente diversa quella sostenuta dall’associazione Ruote Libere, la cui portavoce Cinzia Franchini ha paventato fermi di mezzi un po’ in tutta Italia in una dichiarazione rilasciata domenica 13 marzo. “A partire da domani (14 marzo, ndr) molti autotrasportatori non faranno partire i propri mezzi. Parliamo di imprenditori che per far quadrare i bilanci hanno calcolato che è più conveniente non effettuare trasporti, piuttosto che riempire i serbatoi degli autocarri senza nemmeno avere la copertura della spesa del carburante. Si tratta di una scelta individuale che non ha nulla a che vedere con proteste irresponsabili che abbiamo sempre condannato, ma che nasce solo dalla volontà di arginare le perdite e che anche diversi imprenditori aderenti a Ruote Libere adotteranno”. Chiare le parole di critica a Unatras: “Riteniamo molto grave la posizione assunta dalle associazioni aderenti ad Unatras le quali hanno addirittura invocato punizioni nei confronti di chi deciderà di non partire”. E sull’incontro in programma il 15: “Indipendentemente dal risultato del Tavolo di martedì, ci aspettiamo che i responsabili delle associazioni che si sono scagliati contro autotrasportatori in difficoltà e incapaci di continuare a far viaggiare i propri mezzi, si scusino”, ha aggiunto Cinzia Franchini.

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