Caro-carburanti, aumenti di migliaia di euro per ogni veicolo pesante. Uggè: «un bollettino di guerra»
Confartigianato Trasporti e Conftrasporto rimarcano la necessità di rimedi urgenti per il comparto. Uggè: «Urgente pubblicare i costi minimi sulla sicurezza»
Alla lunga sequela di allarmi lanciati in questi giorni dalle associazioni di categoria dell’autotrasporto sul preoccupante fenomeno del caro-carburanti, si sono aggiunte anche Confartigianato Trasporti e Conftrasporto, due delle più grandi sigle associative del settore che, senza mezzi termini, hanno di nuovo ribadito quanto sia drammatico il momento che stanno vivendo le imprese. Se per Confartigianato quello che sta investendo l’autotrasporto italiano è un “ciclone spaventoso”, per il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè è un vero e proprio “bollettino di guerra”.
Confartigianato Trasporti, il Governo non ha recepito le proposte per arginare i danni del caro-carburanti
“L’aumento del prezzo del diesel alla pompa era un anno fa di 1,35 al litro – esordisce la nota di Confartigianato Trasporti sul caro-carburanti – ed oggi è pari a 1,65 euro (+ 22,3%, ma in alcuni casi ha già superato l’1,7 euro ndr). Pertanto, il costo del pieno per un mezzo pesante di oltre 11 tonnellate è stimato che sia salito di 150 euro. Prendendo come riferimento la percorrenza media di un mezzo pesante all’anno di 100 mila km che fa circa 3,3 km al litro, il risultato produce un aumento insostenibile per un autotrasportatore, che in soli 12 mesi comporta un aggravio di costo di migliaia di euro per ogni automezzo”.
“Purtroppo i nostri emendamenti (si trattava di crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni che per il gas naturale liquefatto LNG) non sono stati recepiti dal Governo in Legge di Bilancio e le nostre proposte sono cadute nel vuoto, con tutti gli effetti catastrofici che adesso vivono le imprese di autotrasporto”. Questo il duro commento del Presidente di Confartigianato Trasporti ed Unatras Amedeo Genedani. “Oggi è ancora più urgente porre subito rimedio alla drammatica situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita – afferma Genedani – con conseguenze devastanti per la ripresa economica in atto”.
La proposta per la questione del caro-carburanti è di mettere in campo in campo “provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese, restituendo parte di quel “tesoretto”, quantificato in un 1 miliardo di euro, incassato dal Fisco a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti”.
Conftrasporto chiede i costi minimi. Rischio proteste autogestite
“Ormai è un bollettino di guerra: ogni giorno un aumento”, commenta dal canto suo il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che ricorda quanto gli incrementi pesino sui bilanci delle aziende. “Per chi fa trasporto ‘puro’ il prezzo del carburante incide per un terzo sui costi di esercizio – spiega Uggè – Ogni aumento del 10% ha un impatto di circa il 3% sui costi dell’impresa. Ancora, se il prezzo del gasolio nell’ultimo anno e mezzo è cresciuto del 30%, l’impresa ha subìto un aumento dei costi del 10%. Un incremento che difficilmente si riesce a condividere o a ribaltare sulla committenza, con il risultato che tutta la remunerazione dell’impresa viene di fatto annullata”.
Il paradosso, come più volte ricordato dal presidente di Conftrasporto, che guida anche la Fai, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani, è che gli aumenti più consistenti stanno riguardando – da un anno e mezzo a questa parte – i mezzi pesanti alimentati a Gnl, il Gas Naturale Liquefatto indicato dall’Europa come meno inquinante rispetto a quelli ‘tradizionali’.
“L’incremento dei prezzi di gasolio, gas naturale, Ad Blue, unito all’atteggiamento poco collaborativo della committenza, che in gran parte rifiuta di riconoscere le maggiorazioni, impone di riproporre il tema dei costi della sicurezza e della responsabilità condivisa sul quale, nonostante le promesse, non è stato intrapreso alcun intervento”, aggiunge Uggè. “È più che mai urgente, a questo punto, che il Governo provveda a emanare i costi minimi sulla sicurezza rendendoli obbligatori, onde evitare tensioni che potrebbero sfociare in forme di protesta autogestite”, conclude il presidente di Conftrasporto.