Carenza di parcheggi per i camion: il caso della Germania
Sono 82.500 gli stalli per mezzi pesanti mancanti lungo la rete dell’intera Germania, secondo la valutazione fatta a fine 2024 dal Ministero dei Trasporti di Berlino. Un numero già di per sé colossale, reso ancora più abnorme dal fatto che della questione si parla da almeno 10 anni.

La carenza di spazi di sosta per i camion lungo le autostrade tedesche è arrivata fino a trasformarsi in un caso dibattuto in tv nel corso della campagna elettorale per le votazioni dello scorso 23 febbraio. Il motivo? Il dato di 82.500 stalli per mezzi pesanti mancanti lungo la rete dell’intera Germania valutato a fine 2024 dal Ministero dei Trasporti di Berlino. Un numero già di per sé colossale, reso ancora più abnorme dal fatto che della questione si parla da almeno 10 anni e parecchi governi regionali pretenderebbero di essere già sollecitamente intervenuti in merito nel corso degli scorsi anni.
Cinque punti per risolvere la carenza di parcheggi per i camion
Chiunque sarà il nuovo ministro dei Trasporti, si ritroverà una bella gatta da pelare. In base a un accordo con le associazioni di categoria, la risoluzione del problema dovrà essere ottenuta lavorando su questi 5 punti. Prima di tutto portando a completamento entro il 2025 i 45 cantieri di ampliamento d’urgenza dei parcheggi nelle aree autostradali attualmente in corso. Poi con l’attivazione di sistemi informatici che ottimizzino gli spazi già esistenti: si stima che l’uso di app e sistemi di gestione delle corsie potrebbe incrementare la capienza di almeno un terzo. Altro punto “digitale”: l’attivazione di un impianto di monitoraggio centralizzato in tempo reale degli stalli che consenta agli operatori di pianificare i percorsi e “prenotare” gli spazi di sosta già al momento della partenza.
Da ultimo, due scelte radicali: la prima è, nelle ore notturne, di rendere utilizzabili dai camion tutti i parcheggi di corrispondenza riservati ai pendolari in prossimità delle grandi città, ipotesi che ha suscitato un’ondata di proteste, oltre a destare molte perplessità per problemi strutturali considerato che si tratta di aree destinate ad accogliere mezzi con peso complessivo entro le 5 tonnellate. La seconda è quello di “aprire” il mercato degli stalli di sosta a investitori privati, purché entro 3 chilometri da un’uscita autostradale. Un primo tentativo, effettuato nel 2021, ha in effetti portato alla messa in cantiere di 2260 posti camion, 1139 dei quali sono già stati resi operativi.