Carenza autisti, la pandemia ha “rallentato” la richiesta. Ma la problematica è pronta a riscoppiare
Stando ad uno studio pubblicato da una sigla associativa di settore, la pandemia avrebbe rallentato l'annosa questione. Che, però, resta tutt'altro che risolta
La pandemia, tra i tanti effetti negativi, avrebbe avuto anche un risvolto positivo sulla carenza autisti. Secondo un recente rapporto dell’IRU (l’Unione internazionale dei trasporti stradali) il forte calo dei volumi di merci circolanti su strada avrebbe abbassato, dal 24 per cento del 2019 al 7 per cento dello scorso anno, il deficit di autisti che affligge il settore. Ma lo scoppio della “bomba autisti”, già ampiamente previsto più volte in passato dalla stessa associazione di categoria internazionale, sarebbe solo stata rimandata dalla pandemia.
Carenza autisti, a rischio tutto il comparto economico e logistico
Frutto di interviste a 800 aziende del settore di 20 diversi Paesi, il report dell’IRU continua però a vedere nero: la modesta “ripresina” che dovrebbe caratterizzare il secondo semestre del 2021 in Europa potrebbe far schizzare nuovamente la domanda inevasa di autisti oltre il 15 per cento. Con il conseguente rischio di paralisi dell’economia, con beni prodotti in gran quantità ma immobili, impossibilitati nel trasporto a causa della carenza di coloro che devono svolgere proprio tale mansione: gli autotrasportatori.
La carenza autisti «è un problema che minaccia di mettere in crisi l’intero mondo della logistica – sottolinea il segretario generale dell’IRU, il canadese Umberto de Pretto – E ha un’unica soluzione: i governi dei diversi Paesi, in particolare in Europa, devono attivarsi per rendere più attrattivo questo lavoro, da un lato offrendo migliori condizioni contrattuale e dall’altro favorendo percorsi di formazioni che si sviluppino a partire dalle scuole professionali, come già avviene per i meccanici e il personale di bordo delle navi».