Cappellotto, sartoria degli autospurghi
Cappellotto è conosciuto per la continua innovazione nel settore degli autospurghi. In realtà è decisamente riduttivo pensare a questo costruttore come semplicemente attivo nel settore dell’igiene urbana. La storia del marchio di Gaiarine, in provincia di Treviso, è infatti una continua evoluzione verso soluzioni che, nel tempo, hanno cambiato la tecnica del settore. Siamo negli […]
Cappellotto è conosciuto per la continua innovazione nel settore degli autospurghi. In realtà è decisamente riduttivo pensare a questo costruttore come semplicemente attivo nel settore dell’igiene urbana. La storia del marchio di Gaiarine, in provincia di Treviso, è infatti una continua evoluzione verso soluzioni che, nel tempo, hanno cambiato la tecnica del settore. Siamo negli anni ’70 quando arrivano le prime combinate. Nel 1980 fa la sua comparsa il primo aspiratore per polveri. Nel 1989 arriva il primo mezzo per il riciclo delle acque. Una innovazione che solo negli anni 2000 è stata pienamente recepita dalle amministrazioni pubbliche e dai gestori dei servizi di smaltimento e purificazione. Nel 1992 fanno la loro comparsa le combinate ADR in grado di operare in contesti ad alto rischio di incendio. A cui fanno seguito, nel 2004, le combinate Atex.
Cappellotto, protagonista del mercato
Ma le innovazioni non finiscono qui. Nel 2005 arriva il primo escavatore con aspirazione a vuoto. Una macchina che ha completamente rivoluzionato il settore delle bonifiche industriali, degli scavi in condizioni estreme e della disotturazione complessa di sistemi fognari. Nel 2015 arriva la prima macchina per il riciclo con chiarificazione delle acque. Un ulteriore passo avanti che pone Cappellotto, azienda a gestione famigliare, nuovamente nella posizione di leadership nel campo dell’innovazione di settore.
Nel 2016 arriva la prima installazione su un veicolo full-electric e nel 2019 allestisce un veicolo CNG. Installazioni, queste ultime, non banali a causa degli ingombri limitati e delle limitazioni in termini di spazi e portate. Il costruttore di Gaiarine punta da sempre all’innovazione e alla qualità delle proprie macchine andando incontro alle esigenze specifiche dei propri clienti in modo sartoriale.
Capbora, l’aspirazione sottovuoto
Fra le innovazioni più trasversali, il Capbora è sicuramente un esempio fondamentale. Si tratta infatti di una macchina con aspirazione sottovuoto che esegue il trasporto pneumatico di materiali polverosi, fangosi e liquidi, anche pericolosi. L’elevata potenza e la scelta di diverse pompe del vuoto, Capbora ha portate da 4.500 m3/h a 18.000 m3/h con vuoto massimo del 93%. La filtrazione permette di garantire la perfetta efficienza di aspirazione e una lunga durata delle calze filtranti. La manutenzione è semplificata dal coperchio ad apertura e chiusura idraulica. Lo scarico automatico delle polveri verso la cisterna permette di non interrompere mai l’aspirazione. Quindi con un risparmio di tempo importante. L’esclusivo sistema di scarico pneumatico Venturi permette di pompate le polveri ad un’altezza di 60 metri.