La Ever Given, l’enorme nave portacontainer che si era incagliata martedì 23 marzo bloccando totalmente la navigazione in entrambi i lati del canale, è stata finalmente disincagliata e rimessa a galla durante la notte tra il 28 e il 29 marzo, dopo giorni di intense operazioni da parte delle autorità egiziane coadiuvate da altri nazioni. Negli ultimi giorni era stata presa in considerazione perfino l’ipotesi di scaricamento dei container per alleggerirne il peso: un scelta che, però, avrebbe allungato a dismisura i tempi di ripristino della navigazione del Canale di Suez, facendo lievitare le navi in attesa e i danni economici, già stimati nell’ordine dei miliardi di euro per ogni giorno di blocco.

Le prime notizie dello sblocco della situazione, dopo giorni di tentativi infruttuosi, sono arrivate nella prima mattinata (tra le 4.00 e le 5.00 italiane) dal fornitore di servizi offshore ‘Inchcape Shipping’, che con un tweet aveva comunicato il parziale ritorno a galla della gigantesca portacontainer di oltre 400 metri di lunghezza e 59 di larghezza. Anche il sito Vasselfinder, che permette di tracciare le navi attualmente in navigazione e salito alla ribalta negli ultimi giorni proprio per la copertura mediatica globale che ha avuto la vicenda del Canale di Suez, ha cambiato lo status dell’Ever Given in “under way” (in movimento).

La Ever Given torna a galleggiare, ripristinato il Canale di Suez

Informazioni che poi hanno trovato conferma nell’annuncio con cui l’ammiraglio Osama Rabie, presidente e amministratore delegato della Suez Canal Authority (SCA), ha comunicato l’avvenuto rigalleggiamento della Even Given. Le manovre di spinta e di traino messe in campo dai rimorchiatori giganti accorsi sul luogo (tra cui l’italiano Carlo Magno salpato nel fine settimana e in grado di trainare fino a 200 tonnellate), dopo sei giorni di intenso lavoro, hanno permesso il ripristino dell’80% della direzione della nave con la poppa che, dagli originali 4 metri dopo il blocco, ora dista 102 metri dall’argine del Canale di Suez.

La Ever Given, probabilmente a causa della sfortunata combinazione di un black out e del fortissimo vento che spirava in quella zona lo scorso martedì, si era incagliata obliquamente pochi chilometri dopo l’ingresso del canale, da sud (Mar Rosso) verso nord (Mar Mediterraneo), con la prua a est e la poppa a ovest.

Nonostante il parziale ripristino la nave non è ancora in grado di muoversi autonomamente e il canale non è ancora stato riaperto alla navigazione. Sono in corso ulteriori operazioni per assestare totalmente la nave in mezzo al Canale di Suez. I rimorchiatori stanno infatti aspettando le condizioni ideali di alta marea, quando il livello dell’acqua salirà di altri due metri. L’ammiraglio Rabie, nel rassicurare le compagnie internazionali e ringraziando tutti coloro che hanno permesso lo sblocco della situazione, ha già annunciato che il Canale di Suez sarà di nuovo navigabile dopo il completo ripristino della Ever Given che, una volta riallineata, sarà trasportata nell’area di Bitter Laker per un’ispezione tecnica più approfondita. Nel frattempo il numero di navi in attesa sia nei Laghi Amari (a metà del Canale di Suez) che nel golfo su cui si affaccia Port Taofik ha superato le 350 unità. Le ripercussioni del blocco, in un canale in cui transita più del 10% dell’intero commercio mondiale, si stanno riversando su tutte le filiere economiche globali.

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