Camionisti, obbligo di tampone per coloro che transiteranno in Baviera
Tutti i camionisti provenienti da zone ad alto rischio Covid-19, che transiteranno per il land tedesco della Baviera, dovranno dimostrare di aver effettuato un tampone. Ovviamente, dovrà avere esito negativo, per poter continuare a viaggiare in Germania verso la loro destinazione. Questo quanto indicato in un documento istituzionale in vigore da venerdì 23 ottobre, Obbligo di […]
Tutti i camionisti provenienti da zone ad alto rischio Covid-19, che transiteranno per il land tedesco della Baviera, dovranno dimostrare di aver effettuato un tampone. Ovviamente, dovrà avere esito negativo, per poter continuare a viaggiare in Germania verso la loro destinazione. Questo quanto indicato in un documento istituzionale in vigore da venerdì 23 ottobre,
Obbligo di tampone per camionisti in Baviera, una situazione convulsa
Lo ha comunicato Assotir che, a sua volta, ha appreso la notizia grazie a quanto riportato dall’UETR (di cui Assotir fa parte), l’Unione europea delle PMI dell’autotrasporto.
L’associazione di categoria ha quindi sottolineato che ora, tutti i camionisti che «si recano regolarmente in Baviera almeno una volta alla settimana per per motivi professionali o di lavoro, per motivi di formazione o per frequentare la scuola o l’università», devono informare le autorità locali entro sette giorni dell’avvenuto transito (senza che questo sia richiesto durante un controllo) ma non solo.
Dovranno anche «sottomettere all’autorità, regolarmente, una volta alla settimana, un test coronavirus negativo». Si tratta di una misura non federale e che, per ora, è attiva solo in Baviera e quindi non negli altri land tedeschi.
Le zone a rischio
Il test e la conferma medica devono essere disponibili in tedesco o inglese. Inoltre, devono essere stati effettuati in un paese dell’UE o in un paese con standard di qualità riconosciuti dall’istituto Robert Koch. Istituto che fa parte del ministero della salute tedesco ed è l’ente della Germania preposto alla gestione delle malattie infettive.
Il provvedimento riguarda sia i camionisti tedeschi che consegnano all’estero in aree a rischio sia i conducenti internazionali che provengono da queste stesse zone.
Per l’Italia sono considerate a rischio le regioni:
- Valle d’Aosta (che ha il più alto numero di contagi per abitante in Italia)
- Lombardia (la regione italiana con il più alto numero di contagi in assoluto)
- Umbria
- Piemonte
- Toscana
- Veneto
- Lazio
- Abruzzo
- Friuli-Venezia Giulia
- Emilia-Romagna
- Sardegna
- La provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige
Invece, per quanto riguarda l’Europa, a titolo esemplificativo Assotir ha citato la Repubblica Ceca. Si tratta di uno dei paesi con i più alti tassi di infezione per 100.000 abitanti in Europa. Per questo, secondo l’Istituto Robert Koch, è un’area a rischio, così come gli stati federali austriaci Tirolo e Vorarlberg, che confinano direttamente con la Baviera – ad eccezione della valle Kleinwalsertal.
I provvedimenti per i camionisti sono frutto di una politica di informazione inadeguata
Per Assotir e per le associazioni dell’autotrasporto bavarese si tratta di una “politica di informazione inadeguata” che, purtroppo, vuoi per la concitazione del momento drammatico che l’Europa sta vivendo a causa dell’impennata dei contagi, vuoi per la frammentarietà dei provvedimenti presi a livello regionale, sta generando confusione e caos nel settore.
Emblematiche le parole, riportate da Assotir, di Sebastian Lechner, membro del Comitato Esecutivo dell’Associazione statale delle imprese bavaresi di trasporto e logistica (LBT): «Al momento nessuno sa: dove puoi effettuare i test? In quante ore potrai ottenere un risultato del test? E chi paga per i test? E perché i nostri autisti che, tra tutte le persone appartenenti a gruppi professionali, sono meno a rischio di contagio, devono trovarsi in balia di un simile mostro burocratico?».
La protesta contro le autorità bavaresi
Al fine di tenere sotto controllo la confusa situazione il più rapidamente possibile, la LBT, insieme al Landesverband Bayerischer Spediteure (LBS), ha scritto diverse lettere infuocate ai ministeri bavaresi coinvolti, vale a dire i ministeri della salute, dell’interno e dei trasporti, e alla Cancelleria di Stato Bavarese.
Va infine ricordato che tutti gli spedizionieri e le società di trasporto, in altri Land tedeschi, e i camionisti stranieri che non passano regolarmente per il Land bavarese, allo stato attuale, non devono affrontare questo problema