Camionisti italiani bloccati in “un’area recintata” a Malta. La protesta
I camionisti italiani che sbarcano a Malta, stando a quanto affermato in una lettera degli autotrasportatori siciliani, non possono muoversi liberamente sull’isola ma, una volta sbarcati, sono costretti a transitare all’interno di un’area limitata, in attesa che i trasportatori locali prendano in carico la loro merce e la movimentino sull’isola al posto loro. Quello che […]
I camionisti italiani che sbarcano a Malta, stando a quanto affermato in una lettera degli autotrasportatori siciliani, non possono muoversi liberamente sull’isola ma, una volta sbarcati, sono costretti a transitare all’interno di un’area limitata, in attesa che i trasportatori locali prendano in carico la loro merce e la movimentino sull’isola al posto loro. Quello che sembra essere un lazzaretto di manzoniana memoria, mette in evidenza un episodio di ghettizzazione molto grave.
Malta, i camionisti italiani in “un’area recintata”
Il coronavirus, purtroppo, ci ha abituato a situazioni che nemmeno tre mesi fa avremmo ritenuto impossibili o quantomeno assurde. Dopo alcuni spiacevoli casi di discriminazione “nostrana” messi in evidenza da Conftrasporto, con committenti che impedivano ai camionisti l’accesso ai propri locali per paura del contagio, dopo l’obbligo di quarantena all’interno del proprio mezzo imposto dalle autorità ungheresi a un autista di un’azienda di trasporti milanese, ecco arrivare l’ennesima doccia gelata.
Infatti i camion italiani provenienti dalla Sicilia e “in arrivo al porto di Malta vengono allocati all’interno di un’area recintata, la cosiddetta area di decantazione. Qui le motrici vengono movimentate solo da personale di aziende maltesi che si occupano poi delle consegne e della distribuzione delle merci nell’Isola”, si legge nella missiva inviata dagli autotrasportatori siciliani a Nello Musumeci, il presidente della Regione, e a Marco Falcone, l’assessore regionale alla Mobilità.
I danni economici sono ingenti
“Questo sistema comporta non solo una limitazione del nostro lavoro – prosegue la lettera – ma anche un maggior costo difficile da sostenere. Le consegne sono consentite solo alle imprese maltesi, le uniche autorizzate alla distribuzione, il che viola qualsiasi principio di libera concorrenza. Lo stesso trattamento, invece – tengono a precisare gli autotrasportatori – non avviene sulle sponde opposte del porto di Pozzallo, dove i mezzi provenienti da Malta vengono fatti sbarcare e possono liberamente recarsi ad acquistare e caricare presso esercenti siciliani”.
Oltre ai danni economici, ingentissimi, inflitti dal coronavirus alle aziende di trasporto del nostro Paese e, in particolare quelle isolane – come ha giustamente sottolineato Unatras nella lettera inviata al Ministero dei Trasporti sulle misure da adottare per il settore – alle aziende di trasporto siciliane si aggiungono le limitazioni imposte dal Governo maltese che violano, come giustamente fanno notare gli autotrasportatori, i principi basilari della libera concorrenza. Come se ciò non bastasse sono aumentati anche i costi imposti dal governo locale, a tutela delle aziende maltesi. Qualcuno interverrà?